La 21 di Alessandro Benetton pronta a entrare in Zonin 1821

Secondo quanto si apprende il veicolo di investimento salirà al 40%, attraverso un aumento di capitale dedicato, del valore di circa 60 milioni. L’operazione avverrà tramite la 21 Asi, joint venture tra 21 Partners e la Aberdeen Standard Investments

VICENZA. Mancano sole poche settimane. Tre al massimo, per l’entrata della 21 di Alessandro Benetton nel gruppo vitivinicolo Zonin 1821. L’operazione avverrà tramite un aumento di capitale che metterà nuove risorse per sostenere lo sviluppo delle etichette Principi di Butera, Ca’ Bolani, Tenuta il Bosco e i vigneti americani della Barboursville.

Secondo quanto si apprende il veicolo di investimento salirà al 40%, attraverso un aumento di capitale dedicato, del valore di circa 60 milioni. L’operazione avverrà tramite la 21 Asi, joint venture tra 21 Partners e la Aberdeen Standard Investments di cui è co-chief executive Martin Gilbert. Un’alleanza varata a fine marzo a Londra con l’obiettivo di lanciare un fondo di private equity da un miliardo di euro entro 2019.

Domenico Zonin, presidente di Zonin 1821
Domenico Zonin, presidente di Zonin 1821

La scelta di trovare era iniziata a circolare ancora questa primavera. Un azionista non ingombrante che sostenesse i piani futuri dell’azienda presieduta da Domenico Zonin e gestita con i fratelli e Vice Presidenti Francesco e Michele, ovvero i tre figli dell’ex presidente della Bpvi Gianni Zonin, e dall’ad Massimo Tuzzi.  Zonin1821, che nel 2017 aveva annunciato l’ambizioso progetto vinicolo “Dos Almas” in Cile, mira così a espandere e consolidare la propria presenza sui mercati esteri, nei quali si concentra l’85% del valore della produzione del Gruppo.

Alessandro Benetton
Alessandro Benetton

La società ha fatto registrare, sotto la gestione degli ultimi 10 anni affidata ai fratelli Domenico Francesco e Michele, una crescita del fatturato da 70 a 201 milioni di Euro, con un bilancio 2017 che si è chiuso con un incremento del 4,2% del valore della produzione rispetto ai 193 milioni di Euro conseguiti nel corso del 2016. L’indebitamento della società supera i 72 milioni verso le banche di cui una trentina a breve scadenza, oltre ad una settantina nei confronti dei fornitori, per un totale, assieme ad altre voci, di poco inferiore ai 150 milioni.

Un gruppo che si colloca al quarto posto in Italia per ricavi dietro a Cantine Riunite (594 milioni), seguito a ruota da Caviro (315 milioni) e Antinori (221). Se l’affare si farà, Benetton metterà a frutto l’esperienza fatta con Farnese Vini.

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