«Con il nuovo masterplan un Marco Polo sostenibile e sempre meno rumoroso»
L’ingegner Davide Bassano del Gruppo Save fa il punto sulla pianificazione per l’aeroporto di Tessera. A ottobre le risposte alle osservazioni del ministero e nel 2026 la raccolta di tutti i pareri necessari

Sono due i Masterplan dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia, che si incroceranno negli anni a venire senza sovrapporsi.
La pianificazione al 2021, prorogata al 2027, e il Masterplan 2023-2037, in fase di approvazione al Ministero dell’Ambiente: 2 miliardi di euro di investimenti e una stima di 21 milioni di passeggeri, ma anche emissioni zero dal 2030. L’ingegner Davide Bassano, direttore Sostenibilità del Gruppo Save, fa il punto sulla Valutazione di impatto ambientale del Piano di sviluppo.
L’Aeroporto è in fase di espansione, quello che vediamo però è frutto di una pianificazione approvata...
«Esattamente. Quello al 2021 è un masterplan che ha all’interno una serie di interventi in parte già completati e altri da realizzare, le cui condizioni ci sono già. Il Masterplan al 2037 contiene ulteriori interventi che necessitano il riscontro del Ministero all’interno della Via».
Come procede l’iter?
«L’Enac (l’Ente proponente ndr), ha presentato l’istanza nell’agosto 2024, a novembre sono arrivate le richieste di integrazione del Ministero, Soprintendenza e altre amministrazioni coinvolte, che abbiamo prodotto nell’aprile 2025. Il 30 giugno c’è stato il sopralluogo della commissione tecnica del ministero dell’Ambiente, il 10 luglio sono arrivate le richieste di ulteriori integrazioni: ad oggi manca solo il ministero della Cultura e riteniamo che anche loro formalizzeranno una richiesta di integrazione rispetto a tutele e vincoli di tipo archeologico e paesaggistico in fregio alla laguna»
Quali sono le richieste di precisazioni più importanti?
«All’interno di una procedura articolata che conta tantissimi documenti è normale che un Ministero chieda integrazioni. La seconda tornata rispetto alla prima è più dettagliata».
L’impatto acustico preoccupa il Mase ?
«Richieste di integrazioni riguardano non la metodologia e i risultati delle simulazioni, quanto la necessità di prevedere altre centraline di controllo del rumore – sul territorio ce ne sono ben 17 – e sono oggetto di valutazioni periodiche di Arpav che effettua misurazioni in parallelo con il gestore».
Più voli, ma l’industria aeronautica progredisce e diventa più green...
«Quello che viviamo oggi è un momento favorevole, perché a breve diversi aeromobili saranno sostituiti da Airbus che riducono l’impatto acustico del 20% e del 30% l’impatto sui consumi».
Tra gli argomenti sensibili, c’è l’impianto agrivoltaico. In che termini è importante?
«È strategico perché consente di passare a energie rinnovabili e di far funzionare l’aeroporto senza emettere emissioni di C02, quindi è parte della strategia di evoluzione verso una transizione ecologica. Le richieste più interessanti, sulle quali lavoriamo, sono quelle della Regione, che ci interroga sull’adeguatezza dei collegamenti elettrici, la posizioni delle cabine, chiedendo un livello di progettazione dell’impianto più approfondita».
Il Ministero ha posto osservazioni su come mantenere l’equilibrio tra l’ecosistema lagunare e l’espansione?
«Rispetto all’area barenale, sulla scorta dell’attuale masterplan eseguiamo moltissime misurazioni e controlliamo l’avifauna soggetta a tutele per vedere gli effetti che l’ attività aeroportuale genera e posso dire che sono sorprendenti, perché le condizioni di sicurezza del sedime aeroportuale creano un habitat per specie avifaunistiche che altrove non si trova. Paradossalmente le aree circostanti la pista e i piazzali sono perfette per la nidificazione di specie tutelate».
Il grande albergo attorno al quale c’è curiosità invece?
«È nell’attuale masterplan, autorizzato nel 2019 come l’ampliamento del terminal».
Quando si vedrà qualcosa?
«Tra due anni, almeno. C’è stata la prima selezione degli operatori interessati, ma per l’inizio lavori ci vorranno mesi».
I tempi del Masterplan al 2037?
«Stiamo organizzando il lavoro e le risposte. Chiederemo la deroga ed entro il mese di ottobre presenteremo la seconda tornata di integrazioni».
Difficoltà programmate?
«Le interlocuzioni procedono e sono utili perché mettono tutti nella condizione di potersi esprimere. Nelle dinamiche della procedura questo interesse è un ottimo segno e credo che il 2026 sia un anno buono per ottenere i pareri».
Stadio, Bretella Ferroviaria e Sviluppo aeroportuale tutto in una stessa area...
«I due cantieri, quello del collegamento ferroviario aeroportuale e del Bosco dello sport sono due progetti indipendenti dal piano di sviluppo aeroportuale. Nel Masterplan esiste uno Studio trasportistico nel quale abbiamo considerato l’impatto legato alla viabilità di entrambe le strutture indipendenti eseguendo simulazioni che tengono conto di tutti i flussi».
Il trasporto su ferro è per voi un punto di forza?
«Uno degli aspetti più interessanti nell’ottica di sostenibilità, è che il collegamento ferroviario consentirà un’espansione sostenibile innestando dinamiche virtuose in termini ambientali». —
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