L’ex ad di Autostrade Castellucci: “Il ponte Morandi aveva un difetto occulto, dopo la mia uscita le cedole sono raddoppiate”

Così l'ex Ad di Aspi Giovanni Castellucci, a quasi tre anni dal crollo del Ponte Morandi ed a indagini concluse, in un'intervista al Corriere della Sera. Per la tragedia del Ponte Morandi, il cui crollo ha portato con sé la vita di 42 persone, le richieste dei pm di Genova al gup sono di rinviare a giudizio 59 persone, tra cui l’ex top manager, e le due società Spea e Aspi

La redazione
Autostrade per l'Italia chief executive officer Giovanni Castellucci (3rd from right) leaves Genoa's courthouse after being questioned by solicitors about the Morandi highway bridge collapse, in Genoa, Italy, 28 November 2018. ANSA/SIMONE ARVEDA
Autostrade per l'Italia chief executive officer Giovanni Castellucci (3rd from right) leaves Genoa's courthouse after being questioned by solicitors about the Morandi highway bridge collapse, in Genoa, Italy, 28 November 2018. ANSA/SIMONE ARVEDA

GENOVA. "A indagini concluse e atti depositati emerge anche un'altra verità' rispetto a quanto fin qui rappresentato: gli incidenti probatori hanno evidenziato che già' nel 2000, quando la società' fu privatizzata, il margine di sicurezza dello strallo del pilone 9 nel punto di rottura (ed reperto 132) si era ridotto dell'80%, nonostante l'importante ciclo di manutenzione del 1993 eseguito dallo Stato prima di consegnarci il Ponte. Perche' il difetto di costruzione era occulto".

Cosi' l'ex Ad di Aspi Giovanni Castellucci, a quasi tre anni dal crollo del Ponte Morandi ed a indagini concluse, fa il punto della situazione in un'intervista al Corriere della Sera. Sul tema della scarsa manutenzione Castellucci ha chiarito: "Lo stesso incidente probatorio ha evidenziato che i cavi degli stralli avevano una ossidazione superficiale o al massimo modesta, tanto e' vero che non sono stati nemmeno analizzati nel dettaglio; sul reperto 132, invece, la corrosione profonda era stata provocata da una serie di errori di costruzione: cavi portanti affastellati, bolla d'aria nel getto di calcestruzzo, guaine di protezione troppo corte, materiali estranei, fessurazioni diffuse. Il tutto sotto quasi mezzo metro di cemento armato. Un difetto occulto, ma viene da chiedersi se non sia stato addirittura occultato, dato che quello fu l'unico pilone a non essere mai stata sottoposto alla prova di carico obbligatoria per legge".

Sul teorema dell'accusa secondo il quale si sarebbe negli anni risparmiato sulle manutenzioni e distribuito piu' dividendi Castellucci ha invece spiegato che: 'I dividendi annui inseriti nel piano finanziario dopo la mia uscita e nonostante le nuove regole tariffarie sono circa il doppio di quelli distribuiti durante la mia gestione. Quanto alla spesa su ponti, viadotti e sicurezza dopo la privatizzazione del 2000 era piu' che raddoppiata. Ed era tutto alla luce del sole'.

E sulle telefonate fatte da Mion, storico amministratore delegato fino al 2016 della holding dei Benetton, che, intercettato, avrebbe parlato di riduzione delle manutenzioni ha ribadito: 'Non e' vero e i numeri, pubblici, lo dimostrano. Tenga conto che le migliaia di intercettazioni fatte dopo la tragedia, su persone indagate o che potevano diventarlo, erano anche suscettibili di strumentalita' per scagionarsi, accusare, compiacere, senza rispondere di quanto dichiarato. Prese complessivamente vi si legge tutto e il contrario di tutto. Piu' in generale vorrei ricordare che i rapporti miei e dei miei manager con Edizione Holding, con Gilberto Benetton, l'ad Mion, il dg Bertazzo e con il cda erano continui: mai una tensione o divergenza su dividendi o manutenzioni'. 

Per la tragedia del Ponte Morandi, il cui crollo ha portato con sé la vita di 42 persone, le richieste dei pm al gup sono di rinviare a giudizio 59 persone e le due società Spea e Aspi. E' questo l'esito del lavoro dei pm di Genova titolari dell'inchiesta, Massimo Terrile e Walter Cotugno a quasi tre anni dal crollo del Ponte Morandi.

La richiesta riguarda, tra gli altri, l'ex amministratore delegato di Aspi, Giovanni Castellucci, l'ex direttore delle operazioni centrali della società', Paolo Berti, l'ex direttore delle manutenzioni Michele Donferri Mitelli e l'ex amministratore delegato di Spea Engineering, Antonino Galatà. Le accuse sono, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo, crollo doloso, omicidio stradale, falso e attentato alla sicurezza dei trasporti. Rispetto alla chiusura delle indagini, la procura ha stralciato circa dieci posizioni (che saranno al centro di successivi approfondimenti), mentre altri tre indagati sono nel frattempo deceduti. Ora si attende la data della prima udienza davanti al gup. 

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