Ferrovie, l’Austria viaggia veloce: si inaugura la tratta Klagenfurt-Graz

Tempi di percorrenza abbattuti: il viaggio si ridurrà di 55 minuti o perfino di 41. Un investimento di 5,9 miliardi per lavori durati 27 anni

Marco Di Blas
Il ponte Jauntal lungo la nuova Koralmbahn
Il ponte Jauntal lungo la nuova Koralmbahn

Il Corridoio Baltico-Adriatico sta per diventare realtà. Quel tracciato ferroviario attraverso l’Europa centro-orientale, tra Danzica e Trieste o giù giù fino a Ravenna e ad Ancona, immaginato qualche decina di anni da uomini visionari dell’Unione Europea per incrementare il traffico delle merci su rotaia e così promuovere lo sviluppo dei Paesi attraversati, è ormai quasi completato, nella parte nord e nella parte sud. Mancano soltanto due tasselli intermedi, entrambi in Austria.

Uno è quello del tunnel di base del Semmering, tra la Stiria e la Bassa Austria, il cui completamento è previsto nel 2030. Il secondo, più a sud, contempla il tunnel di base della Koralpe, tra Klagenfurt (in Carinzia) e Graz (in Stiria). E sarà inaugurato venerdì, presenti le massime autorità dell’Austria e di una rappresentanza della Commissione europea.

Non c’è il rischio di esagerare nel definire l’evento storico. Non soltanto per le dimensioni dell’intervento infrastrutturale – un investimento di 5,9 miliardi per lavori durati 27 anni – ma perché, probabilmente per la prima volta nell’ultimo secolo, si tratta della costruzione di un tracciato ferroviario completamente nuovo, non solo dell’ammodernamento di un tracciato preesistente.

L’ostacolo naturale

Tra Klagenfurt e Graz non esisteva finora un collegamento diretto su rotaia. Lo impediva la catena montuosa della Koralpe, che con andamento nord-sud fa da confine naturale tra Carinzia e Stiria. Per raggiungere in treno Graz da Klagenfurt si doveva aggirare a nord la Koralpe, risalendo fino a Bruck an der Mur per poi scendere di nuovo a Graz. Tempo del viaggio: tra le 2 ore e mezzo e le 3 ore. Troppe anche per le Öbb, le Ferrovie austriache, che preferivano trasportare i propri clienti in pullman, via autostrada anziché via rotaia.

La barriera cancellata

L’opera che si inaugura cancella la barriera della Koralpe con un tunnel di base di 33 chilometri, uno dei sei più lunghi in Europa, parte di un tracciato diretto di 130 chilometri tra Klagenfurt a Graz. Il tempo del viaggio si ridurrà a 55 minuti o perfino a 41, per i treni che non effettueranno soste intermedie. Sono dimensioni temporali che nel medio termine rivoluzioneranno i rapporti tra i due Länder: consentiranno il pendolarismo tra le due città per lavoro, studio, tempo libero.

I teatri di Graz e di Klagenfurt, per esempio, stanno già offrendo un abbonamento unico per gli spettacoli nelle due città. Una simile riduzione di tempi interesserà anche i viaggiatori italiani, compresi ovviamente quelli in partenza dal Friuli Venezia Giulia. Quelli diretti a Graz, ma anche quelli, probabilmente più numerosi, diretti a Vienna.

Il viaggio tra Klagenfurt e Vienna, ad esempio, richiederà 3 ore e 10 minuti anziché 3 ore e 55, con un risparmio di tre quarti d’ora. E quando, tra cinque anni, sarà pronto anche il tunnel di base del Semmering, da Klagenfurt a Vienna si arriverà in 2 ore e 40 anziché in 4 ore.

Persone e merci

Stiamo parlando del trasporto passeggeri, ma il Corridoio Baltico-Adriatico e quindi anche la tratta Klagenfurt-Graz sono stati concepiti soprattutto in funzione del traffico merci. Si tratta di un tracciato ad alta velocità (fino a 250 chilometri all’ora) e ad alta capacità (per esempio tunnel che permettono il passaggio di container di grandi dimensioni), che mira ad aumentare la fluidità del traffico e a ridurre i tempi di percorrenza.Il traffico passeggeri inizierà ufficialmente il 14 dicembre (29 collegamenti al giorno), in coincidenza con l’entrata in vigore dell’orario invernale.

Ma quello delle merci, non vincolato ad orari, è incominciato già da novembre e presto gli effetti si ripercuoteranno anche in Italia, con un aumento dei convogli diretti verso il porto di Trieste e verso gli altri porti più a sud, lungo la riviera adriatica. Quello di Ancona ad esempio non ha perso tempo e vi si sta già preparando, con un potenziamento delle infrastrutture dello scalo, che sono state presentate a giugno alla Transport Logistic Fair di Monaco.

La festa inaugurale

La cerimonia inaugurale precederà di due giorni l’entrata in servizio del nuovo tracciato. Sarà una grande festa, che coinvolgerà sia Graz che Klagenfurt. La cerimonia ufficiale avrà inizio in contemporanea alle 10 nelle stazioni delle due città, che saranno collegate in video tra loro.

Vi prenderanno parte il presidente dell’Austria, Alexander Van der Bellen, con il cancelliere Christian Stocker e il vicecancelliere Andreas Babler.

Saranno presenti i governatori dei due Länder, Peter Kaiser per la Carinzia e Mario Kunasek per la Stiria, i sindaci delle due città, esponenti della politica, dell’economia, della cultura, dello sport. Farà da ospite il direttore generale delle Öbb, Andreas Matthä.

Il cantiere

L’interesse maggiore ovviamente è rivolto al tunnel di 33 chilometri, ma sono tante le opere che si sono rese necessarie per realizzare il nuovo tracciato. Tra queste altri 11 tunnel minori, che portano a un totale di 50 chilometri in galleria, oltre 100 ponti, 23 stazioni. La posa dei binari e la realizzazione di opere connesse è stata accompagnata da interventi di protezione ambientale, con pannelli acustici e antinquinamento e creazione di aree naturali ai bordi della linea.

Il lungo percorso

L’opera non ha avuto un cammino facile. Molti a Vienna ritenevano che non fosse necessario perforare la Koralpe. Meglio scendere verso la Slovenia, per Maribor e Lubiana, seguendo il tracciato della prima ferrovia Vienna-Trieste progettata da Carlo Ghega, che non incontra ostacoli naturali di rilievo.

Si sarebbero risparmiati i miliardi del tunnel, ma la Carinzia ne sarebbe stata tagliata fuori. Fu Jörg Haider, allora governatore della Carinzia, a far pendere l’ago della bilancia verso la soluzione ora attuata. Decise che la Carinzia avrebbe contribuito all’opera con 500 milioni e sollecitò la Stiria a fare altrettanto: quel finanziamento, modesto rispetto al costo complessivo, convinse però governo e Ferrovie austriache a dare il via ai lavori. 

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