Fhp arriva al porto di Savona: accordo per l’80% del terminal BuT
Per la piattaforma di logistica integrata di F2i, che gestisce anche le concessioni portuali di Monfalcone, Marghera e Chioggia, sarà il primo terminal portuale in Liguria e il nono in Italia

Fhp entra nel porto di Savona. Il gruppo attivo nella logistica portuale e ferroviaria delle rinfuse, lanciato dal fondo infrastrutturale F2i, ha firmato un accordo preliminare per l’acquisizione nel porto di Savona dell’80% del terminal BuT. Sarà il suo primo terminal portuale in Liguria e il nono in Italia, dopo quelli gestiti a Carrara, Livorno, Monfalcone, Marghera e Chioggia.
L’accordo prevede di acquisire la maggioranza della società BuT - attiva nella logistica nel settore delle rinfuse bianche e grigie (fertilizzanti, minerali di ferro, carbonato di sodio, rinfuse a destinazione agricola e industriale) - che vanta una esperienza pluridecennale nelle merci prevalentemente destinate ai mercati del Nord e Nord-Ovest.
Il terminal di Savona si aggiunge alle già citate otto concessioni portuali e ai quattro terminal intermodali di Fiorenzuola d’Arda, Incoronata, Piedimonte San Germano, Villa Selva. Fhp ogni anno movimenta circa 10 milioni di tonnellate di merci nei propri porti e, con una flotta composta da 40 locomotori e 1.240 carri ferroviari, percorre in Europa oltre 6 milioni di km via ferrovia.
Il closing dell’operazione è previsto per la fine di ottobre al termine della procedura di Golden Power e delle autorizzazioni di competenza dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale.
«La società della quale stiamo acquisendo il controllo aumenterà l’offerta e la competitività del gruppo grazie all’accesso ad accosti con eccellenti pescaggi, una buona capacità di stoccaggio al coperto e una buona connessione autostradale e ferroviaria che gli consentirà di essere baricentrica rispetto ai mercati del Nord Ovest», ha spiegato Paolo Cornetto, amministratore delegato di Fhp group.
«Inoltre, i soci e il management di BuT possiedono nel settore una eccellente reputazione e solido know-how, e si sono sempre distinti per la cura del servizio e la ricerca di valore aggiunto per i propri clienti con attività quali, ad esempio, il confezionamento ed insaccamento dei fertilizzanti, effettuato con l’utilizzo di attrezzature moderne e ad alta produttività».
«Abbiamo aderito con grande convinzione al progetto Fhp che si basa su una strategia industriale a lungo termine e potrà dare benefici alle nostre attività, ai nostri clienti attuali e potenziali e alle prospettive del nostro scalo», ha detto Gerardo Ghiliotto, amministratore delegato e fondatore di BuT.
«Rimaniamo con una partecipazione societaria che non è solo azionaria ma anche e soprattutto di piena identificazione e condivisione del progetto. La scelta è stata facilitata dalla identità di visione messa in atto dall’azionista e dal management di Fhp cui mi lega un rapporto di antica conoscenza, stima e condivisione di valori. Il nuovo modello di business che abbiamo intrapreso in BuT negli ultimi anni non potrà che rafforzarsi e trovare importanti sinergie per un positivo consolidamento delle nostre attività ed una prospettiva di crescita duratura».
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