Bob, tempi stretti e sicurezza: «Nessuna alternativa alla pista di Cortina»

Ecco il documento che boccia le strutture di Innsbruck e Cesana Torinese: «Il Diving Center permetterà ricadute tra i 104 e i 178 milioni in termini di Pil»

Giorgio Barbieri

«Tutte le piste necessitano di significativi interventi di ristrutturazione e adeguamento, circostanza che porta ad escludere la possibilità di poter considerare tali soluzioni come alternative alla ristrutturazione della pista "Eugenio Monti" per ospitare le competizioni olimpiche».

Sembra non lasciare spazio a dubbi il documento elaborato dalla Società Infrastrutture Milano-Cortina che ha messo a confronto la pista da bob di Cortina con gli scenari alternativi tra cui la pista di Innsbruck e quella di Cesana Torinese realizzata per le Olimpiadi di Torino del 2006.

Da una parte, in Piemonte, c'è una struttura in completo stato di abbandono, dall'altra, in Austria, è il cronoprogramma per adeguare la pista «ai requisiti funzionali richiesti per una venue olimpica» a non permettere di arrivare in tempo per l'inaugurazione dei Giochi. Mentre «il nuovo tracciato di Cortina sarà ovviamente conforme alle vigenti indicazioni delle Federazioni e potrà garantire adeguati standard di sicurezza anche per gli anni a venire, in relazione alle innovazioni tecnologiche degli sport di scivolamento che determineranno, in futuro, velocità sempre maggiori».

Le conclusioni del documento sono dunque nette. «La pista di Innsbruck», si legge, «attualmente opera in deroga alle regole delle federazioni in quanto non conforme agli standard di sicurezza e sarà oggetto di un esteso intervento di ristrutturazione dell'ultima parte del tracciato di gara, dell'ultima curva del tracciato, del rettilineo di arrivo e dell'edificio di arrivo». Costo stimato per l'intervento 50 milioni di euro.

Per SIMICO è poi ancora più da escludere la ristrutturazione della pista di Cesana Torinese «che presenta elementi di indeterminatezza procedimentale e di criticità tecniche tali da non consentire di includerla tra le alternative a Cortina». E questo perché non sono previsti stanziamenti di risorse finanziarie pubbliche per la realizzazione dell'intervento, non risulta avviato alcun percorso autorizzativo «e non sono disponibili progetti di rifunzionalizzazione né scenari di futuro utilizzo ordinario dell'impianto».

Tutto questo porta quindi a un'unica conclusione: «Il confronto comparato con le alternative individuate esteso all'intero ciclo di vita dell'infrastruttura (ossia non limitato al solo svolgimento dell'evento olimpico, ma comprensivo della fase di realizzazione e di successiva gestione ordinaria) conferma la riqualificazione della pista "Eugenio Monti" come l'opzione più appropriata e l'unica alternativa percorribile».

E questo anche alla luce della possibile ricaduta economica sul territorio: «Permetterebbe lo svolgimento delle competizioni in Italia e il mantenimento degli impegni presi in fase di candidatura e di sottoscrizione dell'Host City Contract, generando ricadute stimate tra i 104 e i 178 milioni di euro in termini di Pil, considerazioni alla base della Regione Veneto di promuovere e sostenere la candidatura di Cortina d'Ampezzo per le Olimpiadi invernali del 2026».

Ora non resta che attendere il 20 settembre quando si chiuderà l'asta a chiamata diretta (avviata dopo un primo bando andato deserto) per il secondo lotto di lavori dello Sliding Centre, che comprende proprio la realizzazione della nuova pista da bob Eugenio Monti, un'opera del valore base di 81 milioni. Sono state 14 le imprese invitate a partecipare dalla Società infrastrutture Milano-Cortina e due di queste, Webuild e Pizzarotti, hanno già effettuato un sopralluogo a Cortina nei giorni scorsi. Nelle scorse settimane, dopo che l'asta era andata deserta, era infatti partita una proposta ufficiale indirizzata al CIO e alla Fondazione Milano Cortina 2026 da parte della municipalità di Innsbruck per la pista di bob e slittino a Igls come alternativa all'impianto cortinese. Un'alternativa che il dossier di SIMICO definisce non più percorribile per il rischio di riuscire a non arrivare in tempo per l'apertura dei Giochi.

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