In Veneto 155 impianti di biogas: è la terza regione d'Italia

Il Veneto è la terza regione d’Italia per produzione di biogas in agricoltura. I suoi 155 impianti, dislocati principalmente nelle aree dell’alto veneziano, del padovano, del rodigino, del trevigiano e del basso veronese, producono oltre mille GWh di energia elettrica all’anno, circa il 15% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili in Veneto. La filiera regionale è la più importante dopo quelle di Lombardia ed Emilia Romagna. Una crescita rapida favorita soprattutto dalla vocazione zootecnica dell’agricoltura veneta, che conta oltre 1,3 milioni di capi di allevamento (equamente divisi tra suini e bovini).


Gli ultimi numeri sulla filiera regionale, così le più immediate prospettive economiche e ambientali, sono stati presentati dal CIB, Consorzio Italiano Biogas, nel corso del convegno “Energie rinnovabili nel Veneto: focus sul biogas” tenutosi, nell’ambito della Settimana dell’Energia Sostenibile, nella sede di Marghera della CIA, Confederazione italiana degli agricoltori.


«La digestione anaerobica è l’unica energia rinnovabile al 100% Italiana. Da sottoprodotti di origine agricola  (come gli effluenti degli allevamenti, i residui della produzione agricola e le colture di integrazione da terreni marginali) si ottiene energia verde come elettricità, calore, biofertilizzanti e biocarburanti rinnovabili. Le aziende zootecniche, inoltre, possono affrontare con minori oneri le conseguenze della Direttiva Nitrati, che ha imposto limiti allo spandimento degli effluenti animali nei terreni, e hanno la possibilità di integrare il reddito aziendale, attenuando gli effetti dell’andamento al ribasso dei prezzi di vendita di carne e latte», ha spiegato Donatella Banzato, referente per il Veneto del CIB e ricercatrice presso il Centro studi di economia e tecnica dell'energia Giorgio Levi Cases dell’Università di Padova.



 
 

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