Xlam Dolomiti sfida la gravità, sono suoi alcuni degli edifici in legno più alti del mondo
La realtà trentina sta diventando referente mondiale per la progettazione e realizzazione di edifici residenziali, commerciali e soprattutto multipiano: campus universitari, resort turistici, abitazioni private, cantieri navali, passerelle sopraelevate ma anche chiese e molto altro.

CASTELNUOVO VALSUGANA. Nel 2020 ha realizzato l’edificio residenziale in legno più alto d’Italia. Ma tra le sue progettazioni anche la più grande struttura in Xlam dell’emisfero sud, oltre 600 camere, in Australia. E poi Cile, Uruguay, Qatar, Spagna, Francia, Belgio …
Stiamo parlando di Xlam Dolomiti, azienda trentina fondata nel 2012 dai fratelli Domiziano, Franco e Sergio Paterno, che si occupa di progettazione, produzione e costruzione di edifici sostenibili con tecnologia in legno lamellare Xlam.

Un materiale, proveniente dalle foreste alpine ecosostenibili e certificate PEFC, che è considerato il calcestruzzo moderno ed ha portato a ridisegnare i modelli progettuali e di sviluppo dell’edilizia, dimostrando sul campo di offrire enormi vantaggi rispetto ai tradizionali sistemi costruttivi. Sostenibilità, sicurezza, estetica e benessere sono i quattro punti chiave.
Xlam Dolomiti è uno dei fulcri del Gruppo Paterno, composto da aziende e business model di diversa natura, unite da un filo conduttore: sono a servizio dell’ambiente “casa”. Si affianca infatti al colosso del fai da te Eurobrico e all’arredamento italiano di Casa Tua (che nel 2020 si è ampliata con l’apertura dei primi negozi Casa Tua Relax). A queste si aggiungono società minori e di servizio che portano il Gruppo ad oltre 600 dipendenti e ad un fatturato consolidato pari a 150 milioni di euro.
XLam Dolomiti conta 60 collaboratori suddivisi tra progettazione, produzione e gestione del cantiere, ed ha una capacità produttiva di 30.000 mc/anno. Presidente e amministratore delegato è Albino Angeli. Il player italiano è l’interlocutore per clienti che necessitano di soluzioni a 360°, ma anche per quelli che richiedono la sola progettazione e fornitura delle componenti edilizie.
Il pannello Xlam è realizzato interamente all’interno dello stabilimento produttivo di Castelnuovo ed è composto da tavole di abete rosso lavorate ed incollate tra di loro a strati incrociati con collanti privi di formaldeide. L’incollaggio a strati incrociati, da qui la «X» di Xlam, da stabilità e robustezza al pannello che diventa quindi un elemento strutturale.

Pannelli di piccole e grandi dimensioni (fino a 13,5x3,5 metri), che vengono prodotti, preforati e sagomati per tutte le forometrie di porte, finestre, passaggi impianti. Una volta pronti, e superato il controllo qualità, i pannelli vengono numerati per facilitare il montaggio e trasportati in cantiere dove sono assemblati in tempi estremamente rapidi.
Con oltre 200 mila mq di pannelli prodotti annualmente l’azienda si è imposta come riferimento nel settore degli edifici in legno in Italia, dove vanta il primato produttivo. Il fatturato: dai 14 milioni di euro di vendite nel difficile 2020, con una perdita di 100mila euro, si è passati al 2021 chiuso con 27,5 milioni di vendite e 1 milione di utile.
I principali progetti
La realtà trentina sta diventando referente mondiale per la progettazione e realizzazione di edifici residenziali, commerciali e soprattutto multipiano: campus universitari, resort turistici, abitazioni private, cantieri navali, passerelle sopraelevate ma anche chiese e molto altro. Perché, come piace ripetere in XLam Dolomiti, “Il legno ha infinite applicazioni”.

Con l’abolizione del limite di quattro piani nello sviluppo in altezza degli edifici in legno, nel 2011, l’azienda trentina ha cercato di sfruttare le potenzialità in verticale nella costruzione delle proprie strutture: nel giro di 10 anni le dimensioni sono state progressivamente incrementate e si è passati dalle villette da 2/3 piani ai 6 piani di Northumberland ed ai 7 piani de la Trobe University in Australia nel 2019, fino ad arrivare al palazzo in legno più alto d’Italia realizzato a Rovereto, in provincia di Trento, nel 2020: ben 9 piani per 29 metri d’altezza, adiacenti ad un secondo volume da 5 piani per un totale di 68 alloggi destinati al social housing. Una struttura innovativa, resistente a terremoti ed incendi, con un ottimo rendimento energetico, che apre nuove prospettive per il futuro.
Tra i maggiori progetti ci sono anche due campus universitari a Melbourne (Monash University e La Trobe University): il primo (120 alloggi disposti su 5 piani) inaugurato dopo nemmeno un anno di lavoro, è la prima struttura di tali dimensioni ad essere certificata Passive Haus, con la società trentina che da 16mila km di distanza ha coordinato progettazione, produzione e trasporto di oltre 1.600 mc di Xlam e legno lamellare.
Il secondo, sempre il collaborazione con Multiplex Australia, è uno studentato con ben 643 camere che ha richiesto la spedizione di 5mila mc di legno, la più grande struttura dell’emisfero sud. Dall’Oceania ci si sposta in Qatar, con i lavori del villaggio turistico più grande degli Emirati in vista dei mondiali di calcio che si disputeranno dal prossimo novembre.
Il cantiere Rossini
Altra importante inaugurazione, lo scorso settembre: l’azienda è stata scelta da 24U Srl per seguire le fasi di progettazione e realizzazione, nonché della fornitura del materiale, di due hangar dalle dimensioni imponenti - 70x22 metri di base e 28 di altezza, che hanno richiesto in totale l’utilizzo di 1.500 mc di legname - per il refitting degli yacht al Cantiere Rossini di Pesaro.

L’opera, denominata “Paint Shed”, è adibita alla manutenzione e verniciatura di yacht fino a 50 metri in un ambiente climaticamente controllato e rappresenta dal punto di vista architettonico, progettuale ed ecologico, uno degli edifici industriali più innovativi in Italia e nel mondo.
Una sfida importante per XLam Dolomiti che, per la prima volta, ha dovuto cimentarsi nella realizzazione di una struttura in legno lamellare impostata su un’intelaiatura curva. La forma, infatti, richiama quella di due enormi scafi rovesciati.
Il progetto dimostra ulteriormente come il legno trovi oggi applicazione in svariati ambiti ed abbia delle enormi potenzialità non solo nella realizzazione di nuove costruzioni ma anche nella riqualificazione degli edifici storici e delle aree industriali delle città.
Non solo: oltre ad una riduzione delle emissioni di C02, la struttura è stata realizzata con materiali facilmente smontabili e riciclabili (il 98% del peso dei capannoni è riutilizzabile) ed in grado di limitare le dispersioni energetiche. Il sistema di riscaldamento, necessario per mantenere la temperatura ideale alla verniciatura anche durante i mesi invernali, utilizza l’acqua di mare come fonte geotermica, garantendo un consumo di energia prossimo allo zero.

«Si tratta del primo edificio al mondo con uno scheletro interamente in legno adibito ad una lavorazione di questo tipo. In generale, il mercato delle strutture in legno si sta espandendo velocemente, anche nel settore industriale, sia sul fronte puramente strutturale che su quello dei rivestimenti estetici – spiega Paolo Buffa, progettista di XLam Dolomiti -. A questo proposito, abbiamo da poco acquistato il brevetto “Avantgarde” per un sistema di facciata ventilata, multimaterico e prefabbricabile con il nostro pannello Xlam. Questo perché il legno ha delle potenzialità anche in termini di duttilità e lavorabilità che permettono la creazione di forme architettoniche particolari come dimostra, appunto, l’esempio di Pesaro».
«La tecnologia in legno si sta spostando sempre più su edifici pluripiano di grandi dimensioni, a dimostrazione della forte potenzialità e flessibilità del materiale, oltre al fatto che il legno è un forte serbatoio di anidride carbonica» dice soddisfatto Franco Paterno, titolare di XLam Dolomiti. Una scommessa vinta, la sua.
«Stiamo lavorando su progetti importanti, sicuramente il 9 piani di Rovereto è stata una bella esperienza di crescita e condivisione. Siamo presenti in Australia, Sud America, Quatar e tanti altri Stati in giro per il mondo; in Spagna stiamo concludendo un’importante struttura progettata da studi di assoluto livello mondiale» spiega.

Qual è il futuro dell’edilizia in Xlam? «Il mercato delle costruzioni in legno è in forte espansione, in questo momento la situazione globale sta viziando il mercato e dovremo capire quali saranno i nuovi equilibri - prosegue - Siamo assolutamente fiduciosi che i prossimi anni vedranno una forte crescita delle costruzioni in legno, sarà nostro compito garantire al mercato la disponibilità di materiale».
Le novità
L’azienda trentina non si ferma qua e guarda avanti. Specifiche competenze tecniche e know-how acquisito in materia di tecnologie del legno le permettono di innovarsi continuamente. E’ iniziato da pochi mesi, rafforzando la collaborazione con Multiplex Australia, il cantiere alla Murdoch University di Perth in Western Australia.
La realtà del Gruppo Paterno è inoltre la prima azienda nel settore a semplificare la fase di montaggio: grazie ad un’applicazione è possibile, inquadrando il codice QR presente su ogni pannello, identificare la posizione dello stesso nel progetto, insieme ai dettagli per il fissaggio. L’evoluzione di questa tecnologia da la possibilità di poter gestire anche l’alloggiamento degli impianti elettrici e idraulici.
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