Union beton ammessa al concordato

Ad omologazione avvenuta entrerà nel capitale dell’azienda di Gonars, con un importante apporto di nuova finanza, General Beton Triveneta spa, uno tra i principali produttori di calcestruzzo preconfezionato operanti in Veneto e Friuli Venezia Giulia

UDINE - Il Tribunale di Udine, presieduto dal giudice Francesco Venier, ha ammesso al concordato preventivo con continuità diretta Union Beton srl. Il giudice delegato è Gianmarco Calienno, mentre il commissario è il commercialista Roberto De Luca.

Union Beton, con sede a Gonars, una ventina di addetti, è attiva nell’estrazione di inerti in Friuli Venezia Giulia e in Veneto.

All’origine del forte indebitamento denunciato dall’azienda agli inizi dello scorso anno ci sarebbe stata una situazione di notevole tensione finanziaria con le banche.

Un’esposizione riconducibile a una serie di garanzie date in passato per conto di altre società e che l’amministrazione avrebbe finito per non riuscire più a gestire. Problemi con gli istituti di credito, quindi, che, sommati a una generale flessione del mercato e al conseguente calo di lavoro, avrebbero gettato l’azienda in uno stato di prostrazione finanziaria tutt’altro che facile da superare.

Il concordato prevede un cambiamento nella compagine sociale, con importanti ricadute positive da un punto di vista industriale e commerciale, tra cui la riduzione della volatilità del fatturato. In caso di omologazione del concordato, entrerà nel capitale dell’azienda con un importante apporto di nuova finanza General Beton Triveneta spa, uno tra i principali produttori di calcestruzzo preconfezionato operanti in Veneto e Friuli Venezia Giulia e primo cliente di Union Beton.

Il totale attivo stimato, incluso l’apporto dei nuovi soci, è di circa 8,3 milioni di euro, a fronte di un passivo concordatario di circa 13 milioni di euro.

Prima del deposito del piano, due dei principali creditori finanziari hanno sottoscritto distinti accordi preconcordatari: a Kerma sono state cedute le posizioni creditorie di Banca Intesa Sanpaolo e ad Amco sono state cedute le posizioni creditorie di Monte dei Paschi di Siena.

In seguito agli impegni assunti da Kerma ed Mps/Amco il passivo concordatario di circa 13 milioni di euro si articola in circa 5,1 milioni di euro di crediti privilegiati, 372 mila euro di crediti prededucibili, circa 6,6 milioni di euro di chirografi, infine circa 746 mila euro di fondo rischi.

Il piano concordatario, che contempla una diretta continuità aziendale, prevede il mantenimento delle attuali maestranze, nonché la dismissione di asset aziendali, per un importo stimato di circa 3,4 milioni di euro e flussi derivanti dall’attività operativa 2021-2025 per circa 1,7 milioni di euro.

Così organizzato il concordato consentirà la soddisfazione integrale dei creditori prededucibili e privilegiati entro un anno dall’omologazione – con l’eccezione dei privilegiati Mps/AmcoO, Kerma, Erario ed Enti previdenziali, per i quali è previsto il rimborso entro il 31 dicembre del 2025, e dei chirografari in misura del 38%.

Nella procedura di concordato preventivo l’advisor di Union Beton è l’ing. Stefano Castiglione di Atlhas Finance; per gli aspetti legali è intervenuto l’avvocato Oliviero Comand, mentre gli aspetti fiscali sono stati curati dal dottore commercialista Rodolfo Romanin. L’attestatore del piano è il commercialista Andrea Spollero di BRC Associati.

Riproduzione riservata © il Nord Est