Unifarco tiene nel 2025 e ora punta ad accelerare

Il fondatore Massimo Slaviero e la divisione tra comitato esecutivo e cda. «La nuova governance favorisce il ricambio»

Stefano Vietina

 

Si rafforza la governance di Unifarco, azienda leader nella ricerca, produzione e vendita di prodotti per la salute e la bellezza (cosmetici, integratori e dispositivi medici), che chiude in crescita il 2025 e consolida il modello di business. «Ci siamo costruiti e siamo cresciuti negli anni attraverso la partecipazione di tanti soci farmacisti – spiega Massimo Slaviero, già amministratore delegato e oggi presidente del nuovo Comitato Esecutivo – e ora abbiamo portato Unifarco a diventare un’azienda ben riconosciuta sul mercato. Di questo stiamo prendendo atto, per rimodellare la nostra attività anche in funzione delle richieste dei farmacisti più giovani. L’anno si chiuderà in leggera crescita e puntiamo al 2026 per un'avanzata consistente».

La scelta di rafforzare la governance nasce da una doppia esigenza: «Dividere la proprietà dalla gestione e favorire il ricambio generazionale. Per questo - prosegue Slaviero - abbiamo istituito un Comitato Esecutivo, in cui siedono i rappresentanti dei quattro soci principali e di cui io sono presidente, che è deputato a stabilire la strategia aziendale. Mentre il nuovo amministratore delegato, Enea Borgioli, presente anche nel Comitato esecutivo, è chiamato a mettere in atto, con il Consiglio d'amministrazione, queste linee, avvalendosi dei quattordici dirigenti che presidiano le varie aree aziendali, dalle risorse umane all'It, alla logistica e così via. I valori aziendali restano radicati nelle famiglie originarie; ai manager il compito di svilupparli a livello aziendale».

Il Comitato esecutivo presieduto da Massimo Slaviero si concentra, dunque, sulla definizione delle linee strategiche con focus sull’innovazione, la sostenibilità e l’espansione internazionale. Il nuovo organo è composto anche da Luigi Corvi e Gianni Baratto, soci storici, Marco Riva ed Enea Borgioli, quest’ultimo ex Cfo, ora per l’appunto nuovo Ceo di Unifarco. Ernesto Riva, che con Slaviero ha fondato Unifarco nel 1982, diventa presidente onorario e ambasciatore; Luigi Corvi assume il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione; entra in cda Marco Riva (responsabile dell'ufficio acquisti); Massimo Slaviero rimane amministratore; Gianni Baratto mantiene il ruolo di Science & Research Vice President; confermato Fabio Buttignon, ordinario di Finanza aziendale all’Università di Padova come amministratore indipendente. «I primi segnali operativi di questa nuova governance ci dimostrano che abbiamo imboccato la strada giusta e che stiamo procedendo bene verso la realizzazione del piano strategico che abbiamo impostato a cinque anni».

Si parte da una base di fatturato consolidato a fine 2024 pari a 182,9 milioni di euro, con un’Ebitda di 27,7 milioni. Le società del gruppo, per un totale di circa 800 addetti, sono diciassette e comprendono 5 farmacie, le filiali estere, lo spin off con l’università di Padova. Il grosso del fatturato deriva comunque dalla Spa, dall’attività tradizionale, che è poi quella per cui Unifarco è nata nel 1982, ovvero garantire a ogni farmacista la possibilità di firmare prodotti per la salute e la bellezza che fossero nello stesso tempo accessibili, sostenibili e attenti al benessere delle persone.

Unifarco è stata fondata e formata da farmacisti per diffondere in modo costante la cultura del benessere attraverso il binomio sicurezza e efficacia, a partire dalle materie prime per arrivare fino al packaging, grazie a una ricerca sviluppata in un equilibrio di natura e scienza.

Ma torniamo a quel 1982, alla nascita. Nella farmacia di famiglia dove lavorava come magazziniere, anche se per varie ragioni la laurea era stata conseguita a Padova in Scienze politiche, Massimo Slaviero acquista i primi barattoli di creme create dall’amico Ernesto Riva, farmacista. «Mettevo le etichette e il prodotto andò a ruba. Così mi venne l’idea di lanciare il business, ne parlai a Ernesto e partimmo. Nel tempo si sono aggiunti poi Gianni Baratto e Luigi Corvi».

All'inizio non tutto fu facile, ricorda Slaviero: «Le farmacie interessate erano poche e in un’area ristretta, ma non ci perdemmo d’animo anche perché avevamo un bel progetto da attuare, anche dal punto di vista ideale. Cioè sviluppare il senso del farmacista come presidio territoriale garante di un consiglio completo su misura delle esigenze delle persone».

Per crescere Unifarco punta molto sulla ricerca, nella sede di Santa Giustina ci sono 7 laboratori di ricerca e sviluppo cosmetico, integratori e di nuove materie prime; e sulla logistica. Nel 2024 gli investimenti hanno toccato i 16 milioni. Tra le principali operazioni di quest’anno ci sono l’avvio della costruzione in area Gravazze di un polo all’avanguardia per la gestione della logistica in entrata, l’ampliamento del reparto di confezionamento per aumentare la capacità e l’efficienza produttiva e l’auditorium nella sede di Villorba, nel trevigiano, per ospitare i meeting con i farmacisti.

«Siamo soddisfatti – conclude Slaviero – ma anche decisi a intensificare la marcia perché nel nostro settore la concorrenza è altissima a livello internazionale e se si vuole competere non ci si può fermare sugli allori. Inoltre le persone sono sempre più sensibili al prezzo e noi ne stiamo tenendo conto». Un futuro a cui Slaviero guarda con fiducia, «soprattutto grazie all’entusiasmo che ha sempre contraddistinto il nostro lavoro e quello dei nostri collaboratori. Manteniamo la rotta attraverso una solida crescita che attesta il successo del nostro modello, rimaniamo mobilitati per affrontare le incertezze. Siamo forti della fedeltà dei nostri clienti e dell’impegno dei nostri collaboratori».

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