Top 100: la pattuglia dei migliori: “100 miliardi di ricavi aggregati, il Nordest guarda al futuro con fiducia”

“Con Top 100 possiamo capire la direzione di marcia che stanno prendendo le aziende” così Paolo Possamai, direttore di Nordest Economia, all’apertura di Top 100 il Nordest al decollo, a Venezia nella sede di Confindustria, evento che precede l’uscita il 19 novembre del magazine dedicato alle principali aziende del territorio.
Da un teatro vuoto, l’anno scorso, si riscopre quest’anno la sala piena (con le dovute cautele) che dà la sensazione di un territorio solido, che vuole riscoprire se stesso. Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia e Rovigo ha ricordato l’appuntamento 2022 che farà del territorio che somma Padova, Treviso, Venezia e Rovigo il capitale dell’impresa
“L’unico modo per ripagare il nostro debito è crescere, la crescita delle aziende è fondamentale – afferma Merinese. Sei mesi fa abbiamo inviato un piano per crescere che ci farebbe crescere del 15 per cento il pil per 177 mila posti di lavoro. Questo piano giace ancora al ministero. Noi non abbiamo una politica industriale sui porti. Ma anche il lavoro è un tema poco esplorato “Siamo contro il reddito di cittadinanza perché non abbiamo personale qualificato da poter utilizzare, per cui va bene sostenere il reddito ma le persone vanno formate per poter rispondere alle esigenze delle imprese”.
Nicola Azivino, partner di Pwc, e Gianluca Toschi, ricercatore senior di Fondazione Nordest hanno presentato i dati della Top 100. In tutto si tratta di aziende che sommano 100 miliardi di ricavi, 36 aziende sono in crescita anche se il dato generale vede un arretramento del 3 per cento. Ci sono 9 aziende che nonostante il clima negativo del Covid sono cresciute del 20 per cento.
Toschi spiega: “L’ebitda e i ricavi non sono variati rispetto al pre-pandemia e ci dice che c’è un sistema di imprese che è flessibile, 46 imprese vedono aumentare l’ebitda”.
Azivino prosegue: 82 aziende su 100 continuano a restare in utile il 77% degli utili sono reinvestiti “dato straordinariamente importante a livello nazionale perché dimostra una grandissima fiducia, gli imprenditore continuano a credere nelle loro aziende e ad investire”. Un altro dato importante è il patrimonio netto, 79 su 100 aziende hanno un patrimonio netto in crescita, con un progresso del 10 per cento.
Altro numero è la posizione finanziaria netta, spiega Toschi “c’è una crescita del debito del 2,5 per cento ma contenuta e questo nonostante il credito, in questo momento, sia stato elargito”.
“Il rapporto pfn su ebitda è 1,7, sotto il livello di 2 che è organico. Riguardare i bilanci – dice Toschi – la gdo è cresciuta, l’abbigliamento è sceso, l’elettrodomestico è salito. Questi numeri ci raccontano l’anno appena trascorso e vissuto”.
Dopo il passato il futuro, spiega Azivino, “C’è in questo momento una estrema fiducia, i bilanci 2021 saranno bilanci positivi, nonostante le materie prime, c’è l’accelerazione digitale. Ci sono i mercati finanziari con le nuove ipo ci sono i talenti e infine gli esg. Si parla sempre più di shortage economy, di eccesso di liquidità e il Pnrr. Il tema fondamentale è la selettività, in passato ciò che arrivava si faceva ora invece è la cosa più importante selezionare. Gli ultimi due temi sono export e occupazione, il primo ha avuto un balzo fenomenale, il secondo sull’occupazione ci dice che siamo quasi tornati al pre-pandemia.
“L’anno prossimo – spiega Toschi – ci sarà una grande crescita, ma non sarà una marea che alza tutti”. A fare da spartiacque saranno i modelli di business. Sul tema materie prime invece “Non si capisce cosa sta avvenendo, dal crollo dell’acciaio in Cina, all’assestamento del rame alla crescita del grano. Grande punto di domanda, per i primi sei mesi del prossimo anno questo resterà un problema, e non si è in grado di dire quanto durerà”.
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