Stefani Casali sarà il presidente della società nata dalla fusione tra Agsm Aim

Avvocato veronese, 46 anni, in passato consigliere della Regione Veneto e Vicesindaco di Verona. Stefano Quaglino, 60 anni, ingegnere, per 14 anni alla guida di Dolomiti Energia sarà invece amministratore delegato

VERONA. E’ stato definito ieri il Consiglio di Amministrazione della nuova azienda energetica AGSM AIM SpA, l’azienda multiservizi nel settore dell’energia elettrica, del gas, del teleriscaldamento e delle energie rinnovabili nata dall’aggregazione tra AGSM Verona ed AIM Vicenza.

Ne sarà presidente il veronese Stefano Casali, avvocato di 46 anni, in passato consigliere della Regione Veneto e Vicesindaco di Verona.

Per raccontare i suoi piani per il futuro della società energetica preferisce aspettare l’assemblea che ne ratificherà la nomina il prossimo 28 gennaio, ma è comunque giustamente felice e onorato del ruolo che andrà a ricoprire. “Sono ben consapevole dell’importanza strategica che ha per Verona e Vicenza – dichiara a NordEst Economia – questa multiutility, con le sue prospettive. Due aziende dalla storia centenaria nate dall’impegno dei padri fondatori, che hanno segnato le vicende economiche delle due città, ora sono unite in questa nuova avventura. Ringrazio il Sindaco Sboarina per la fiducia riservatami”.

Infatti, i nomi dei consiglieri e le indicazioni della squadra di vertice vengono dai sindaci di Verona Federico Sboarina e di Vicenza Francesco Rucco, in qualità di soci unici delle rispettive aziende energetiche. Hanno quindi nominato congiuntamente i sei membri del Consiglio di amministrazione di Agsm Aim – tre per Verona e tre per Vicenza – e i tre del Collegio sindacale, di cui due per Verona e uno per Vicenza.

Come si diceva, ieri i consigli delle due aziende si sono riuniti ed hanno fissato per il prossimo 28 l’assemblea dei soci, che insedierà il nuovo CDA. Oltre a Casali i nomi “veronesi” sono Stefano Quaglino, 60 anni, ingegnere, per 14 anni alla guida di Dolomiti Energia, e Francesca Vanzo, 37 anni, ingegnere, che già faceva parte del Cda uscente di Agsm.

Quaglino sarà anche l’Amministratore Delegato di AGSM AIM – che quindi non si chiamerà “MuVen” come sembrava fino a pochi giorni fa - e la sua provenienza “altoatesina” forse è già un indizio del gioco di alleanze e collaborazioni che potrebbe nascere in futuro con Alperia, che peraltro in passato si è già proposta come possibile partner della multiutility veronavicentina.

I tre membri del cda sono in quota a Vicenza sono: Gianfranco Vivian, 72 anni, ragioniere e dottore commercialista e amministratore uscente di Aim Vicenza, che sarà anche il vicepresidente della nuova realtà. Con lui, i due consiglieri Fabio Sebastiano, 46 anni, avvocato, e Anna Massaro, 35 anni, dottore commercialista. Di matrice “centrodestra”, considerato anche il colore politico dei due Comuni, anche le nomine per il Collegio sindacale. Il presidente sarà Gaetano Terrin, commercialista, in quota a Vicenza ma membro del Consiglio generale di Fondazione Cariverona. Veronesi invece gli altri due sindaci, i commercialisti Gaetano Pasquini, 48 anni, e Chiara Zantedeschi, 44 anni.

Il sindaco di Verona Sboarina ha parlato di traguardo storico per la città, di grande opportunità di crescita industriale e miglioramento dei servizi agli utenti. Si tratta di una fusione a cui si è arrivati con fatica e superando i campanilismi, dopo i tentennamenti del passato e le “sirene” lombarde, e può essere considerata una sorta di “Stellantis” in salsa veneta. L’unione, infatti, può portare vantaggi alle città considerando che il settore energetico ha margini di sviluppo, anche in chiave ambientale e si sostenibilità.

Ora la palla è in mano al “ticket” Casali Quaglino e starà a loro farla girare con classe e velocità, guidando un Gruppo a capitale pubblico (61,2% Comune di Verona, 38,8% Comune di Vicenza) da circa 1,5 miliardi di euro di ricavi, circa 150 milioni di margine operativo lordo, oltre 2.000 dipendenti, che prevede di realizzare investimenti superiori di tre volte a quelli dell’ultimo quinquennio, con una migliore qualità del servizio offerto e l’obiettivo di rispondere alle sfide che attendono il settore dei servizi di utilità pubblica.

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