I robot per i farmaci della bellunese Sinteco entrano negli ospedali di Croazia e Germania

La società di Longarone del gruppo Bucci ha un giro d’affari di 70 milioni. I sistemi automatizzati riducono gli errori di somministrazione dei farmaci e gli sprechi, rendendo la sanità più sicura e sostenibile

Stefano VietinaStefano Vietina

Un errore minimo nella somministrazione di un farmaco può costare una vita, mentre tonnellate di medicinali vengono gettate ogni anno, con costi elevatissimi per la collettività e l’ambiente. Problemi che le strutture ospedaliere, pubbliche o private, affrontano quotidianamente . Ma c’è oggi la possibilità di ovviare grazie all’automazione nella gestione dei farmaci messa a punto dalla Sinteco di Longarone.

«Sì, la robotica ha un ruolo fondamentale», spiega il managing director Stefano Giacomelli, «per salvare vite e risorse grazie a sistemi automatizzati che riducono gli errori di somministrazione e gli sprechi ospedalieri, rendendo la sanità più sicura e sostenibile».

Ma come? «Con la nostra business unit Sinteco Healthcare, inaugurata nel 2002, abbiamo sviluppato soluzioni capaci di ridurre al minimo l’errore umano nella somministrazione dei farmaci e di ottimizzare la gestione dei medicinali negli ospedali. Il cuore di questa innovazione è Athena, un sistema modulare e flessibile per la gestione del farmaco in dose unitaria.

Il software consente la preparazione personalizzata delle terapie, con farmaci etichettati con il nome del paziente e tracciati in ogni fase del percorso: dalla preparazione allo stoccaggio, fino alla consegna al letto. In questo modo si riduce drasticamente il margine di errore, migliorando al tempo stesso la trasparenza del processo clinico».

Errori mortali

E non è un problema da poco: secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Clinical Pharmacology, il 7,3% dei decessi ospedalieri in Europa è correlato a un errore nella gestione dei medicinali. D’altra parte l’European Association of Hospital Pharmacists stima che tra il 15% e il 30% dei farmaci acquistati dagli ospedali venga sprecato. Questo pesa sui bilanci pubblici, ma anche su quelli ambientali: lo smaltimento è una delle voci più impattanti del sistema sanitario.

In questo scenario si inserisce Sinteco, azienda del Gruppo Bucci Industries, che dal 1984 opera nel campo dell’automazione e della robotica industriale. L’azienda bellunese impiega oggi circa 250 professionisti, fra ingegneri, fisici, sviluppatori e tecnici specializzati, dispone di quattro sedi produttive e di un fatturato stimato (il dato non è pubblico) di quasi 70 milioni sui 135 che il Gruppo Bucci ha raggiunto nel 2024.

Robotica avanzata

Nata nell’ambito dell’automazione industriale, oggi Sinteco impiega la propria competenza ingegneristica sviluppando sistemi che mettono la robotica avanzata al servizio del medical (prototipi per fare oggetti mono uso come tubi tracheali, ossigenatori, filtri per emodialisi); cosmesi e parafarmaceutico (dosatori per sapone, spray nasale di insulina, lucidalabbra, ecc.); domotica e serramantistica; e appunto hospital.

«In Italia il settore deve ancora decollare, ma all’estero sono già molto avanti: recentemente abbiamo vinto, ad esempio, una gara del valore di una trentina di milioni per tutte le strutture ospedaliere pubbliche della Croazia, che si avvarranno della nostra tecnologia; un’altra l’abbiamo vinta in Germania, mentre abbiamo una presenza consolidata in Francia e Belgio e stiamo entrando in Norvegia, Finlandia, Arabia Saudita e Polonia».

Recenti ricerche confermano l’efficacia di questi sistemi, che consentono inoltre a medici e infermieri di dedicarsi ancora di più al lavoro con più alto valore aggiunto: la cura. «Ma la nostra tecnologia non interviene solo sul piano della sicurezza: meno spreco significa meno costi, meno inquinamento e un uso più responsabile delle risorse».

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