Minali: digitale e blockchain nel piano industriale di Revo

MILANO. Due mesi al timone per farsi un’idea più precisa del potenziale di crescita. Revo, la Spac creata da Alberto Minali (ex numero due di Generali e numero uno di Cattolica) e da Claudio Costamagna (ex presidente di Cassa Depositi e Prestiti) con l’obiettivo di ritagliarsi una quota di mercato importante nell’ambito delle specialty lines (cauzioni in primis) e dei rischi parametrici, ha completato l’acquisizione del 100% di Elba Assicurazioni, ed entro febbraio presenterà il piano industriale che secondo indiscrezioni si annuncia molto ambizioso.
Dopo l’annuncio di fine luglio, questo periodo è servito per le delibere assembleari e per ottenere tutte le autorizzazioni, operazione completata pochi giorni fa, con i due manager di lungo corso che ora sono a pieno regime al timone della società attiva nel segmento delle cauzioni e fideiussioni. Il prezzo della transazione è di 163,8 milioni di euro (al momento della quotazione, Revo aveva collocato 220 milioni, quindi c’è un eccesso di capitale dopo questa operazione, che con ogni probabilità verrà reinvestito per rilevare il 10% di Mangrovia, società della famiglia Moratti), di cui 14,1 milioni di utile netto maturato dalla società target da inizio anno a fine dicembre.
Questo è il passato, con Minali e Costamagna che ora sono al lavoro per mettere a punto il piano quadriennale di crescita che sarà focalizzato in particolare sul potenziale fornito dalle nuove tecnologie, come intelligenza artificiale e blockchain. L’anno in corso dovrebbe registrare premi per 70 milioni (il primo semestre si è chiuso a 40 milioni, il 27% in più rispetto a un anno prima) e un utile netto di 15 milioni (7 nei primi sei mesi, anche in questo caso +27%), mentre il Solvency Ratio, che attesta la solidità patrimoniale, viaggia al 270%, ben oltre il 200% indicato come obiettivo iniziale.
In arrivo ci sono sia nuovi agenti, che broker, in modo da rafforzare ulteriormente il presidio del territorio, in modo da conquistare un segmento storicamente sotto-assicurato nel nostro Paese come le imprese di ridotte dimensioni. L’obiettivo è di arrivare al 2025 con premi per 250 milioni di euro, con l’ultima riga di bilancio superiore a 35 milioni e il Solvency Ratio oltre il 200% per tutti gli anni di piano.
Intanto sono attese novità nei prossimi mesi relativamente al “posizionamento” finanziario della società post-fusione. Entro il terzo trimestre la società acquisita, quotata all’Euronext Growth Milan (l’ex-Aim), il listino delle Pmi, dovrebbe passare allo Star, che rappresenta le società a media capitalizzazione con requisiti di bilancio d’eccellenza. Un’attestazione della dimensione raggiunta dalla insurtech, che promette di migliorare la visibilità e il dialogo con gli investitori.
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