Luca Rigotti è il nuovo presidente del Consorzio Pinot grigio delle Venezie

Finisce dopo 8 anni l’era di Albino Armani: nuovo presidente è Luca Rigotti, i due vice sono Scrinzi (Collis) e Bellomo (Cvc). Il Consorzio Pinot grigio delle Venezie punta a rafforzare il valore del vino

Maurizio Cescon

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Finisce dopo 8 anni l’era di Albino Armani, primo presidente del Consorzio Pinot grigio delle Venezie, la seconda Doc più importante d’Italia - per produzione ed export - dopo quella del Prosecco. Alla presidenza è stato eletto, nel segno della continuità manageriale e territoriale, un altro imprenditore trentino.

Si tratta di Luca Rigotti, attuale numero uno del gruppo Mezzacorona e già consigliere del Consorzio. Sarà affiancato dai due vice presidenti Christian Scrinzi (Collis Veneto wine group) e Flavio Bellomo (Cvc, Cantina di Conegliano, Vittorio Veneto e Casarsa) e presiederà un Consiglio di amministrazione composto da 21 componenti in rappresentanza della filiera vitivinicola del Nord Est, il più esteso modello di integrazione interregionale italiano che riunisce i produttori di Pinot grigio di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Trento.

Rigotti è un manager di consolidata esperienza nel settore vitivinicolo. Nato a Mezzocorona nel 1964, è laureato in giurisprudenza ed è in possesso del diploma di Perito agrario. È imprenditore e presidente della holding capogruppo Mezzacorona Sca dal 2012, società di cui è stato prima consigliere fin dal 1989 e vice presidente dal 1998. Ricopre numerosi altri incarichi nell’ambito della sua azienda e nel mondo cooperativo. È infatti presidente nazionale del settore vitivinicolo di Confcooperative FedagriPesca, membro del Consiglio nazionale di Confcooperative, del Consiglio di presidenza e del Consiglio nazionale di FedagriPesca.

Tanto il lavoro da fare per il nuovo Consiglio del Consorzio. Gli obiettivi del mandato sono chiari, a partire dal rafforzamento della gestione unitaria della più estesa denominazione d’origine del Paese, che si conferma un pilastro per la stabilità della filiera produttiva interregionale, nonché riferimento assoluto per la varietà Pinot grigio a livello globale, come dimostrano le performance positive della Doc registrate negli ultimi anni, con un 2024 che segna un +3% nel volume imbottigliato rispetto al 2023, per oltre 1,7 milioni di ettolitri confezionati. Un risultato che premia l’impegno sulla qualità e sul sistema di certificazione che è stato suggellato con il contrassegno di Stato applicato su ogni bottiglia di Pinot grigio Doc Delle Venezie, concreta dimostrazione di eccellenza e valorizzazione di uno dei prodotti iconici della viticoltura italiana, simbolo del Made in Italy nel mondo.

Consapevole della sfida il neo presidente Rigotto. «Ringrazio per la fiducia accordatami nell’affidarmi la guida del Consorzio di tutela – ha dichiarato – . Lavoreremo con determinazione in continuità con l’attività portata avanti con lungimiranza ed equilibrio dal precedente Cda e dal presidente Armani, che ringrazio sentitamente per il suo prezioso servizio al Consorzio in questi anni “fondativi” di grande impegno. Il nostro obiettivo primario sarà di consolidare e rafforzare il posizionamento e il valore territoriale ed economico del vino che produciamo, che si è confermato il bianco fermo italiano più venduto al mondo. Continueremo a promuovere e mettere in atto misure di gestione del potenziale produttivo, che negli ultimi anni hanno garantito una crescita significativa della denominazione sui mercati. Oggi, più che mai, è fondamentale saper rispondere con capacità di innovazione, di programmazione e di dinamismo ai cambiamenti in atto: i nuovi modelli di consumo, la sostenibilità ambientale, economica e sociale, il consolidamento dei mercati, i cambiamenti climatici».

Non è mancato il discorso di commiato di Albino Armani, al vertice del Consorzio dalla sua fondazione. «Ringrazio i Cda che ho avuto l’onore di presiedere in questi anni – ha detto non senza un po’ di emozione – in un percorso impegnativo ma proficuo per il sistema Pinot grigio, che si è dimostrato e si dimostra un caso virtuoso di coordinamento e di lungimirante amministrazione della denominazione».

Con una superficie produttiva di 27 mila ettari e una quantità pari a 230 milioni di bottiglie – nel contesto di una filiera produttiva composta da 6.141 viticoltori, 575 aziende di vinificazione e 371 aziende di imbottigliamento – la Doc Delle Venezie rappresenta oggi l’85% del Pinot grigio italiano e il 43% di quello mondiale.

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