La triestina Modefinance, la fintech globale dove investe Google

Nata come spin-off dell’Università di Trieste e incubata in Area Science Park. Nella casa madre Teamsystem entrano Alphabet (Google) e il fondo di Abu Dhabi
Luigi Dell’olio

Riconoscimento di prestigio per la triestina Modefinance, inclusa dalla ricerca di Cnbc e Statista sulle 200 migliori fintech a livello globale.

La ricerca ha analizzato modelli di business, transazioni e rapidità di crescita delle aziende che stanno innovando il settore finanziario a colpi di innovazione tecnologica, per poi arrivare a stilare un elenco delle più interessanti, che tra le altre contiene anche nomi noti al grande pubblico come Paypal (sistema di pagamento), Tencent (leader mondiale dei videogiochi), Larna (pagamenti a rate post-acquisti online) e Revolut (servizi bancari).

Cinque le italiane, con Banca AideXa, Folk Funding, Notarify e Opyn, alle quali andrebbe aggiunta anche Moneyfarm, fondata da italiani, ma con headquarter in Inghilterra. Oltre alla già citata azienda triestina, nata come spin-off dell’Università di Trieste e incubata all’interno di Area Science Park dell’ateneo giuliano, che sviluppa soluzioni di intelligenza artificiale per la valutazione e la gestione del rischio di credito.

Modefinance, che fa parte del gruppo Teamsystem (nel cui capitale sono entrati Alphabet, la holding che controlla Google, e il fondo di Abu Dhabi) è stata inserita dagli analisti tra le realtà più interessanti nella fornitura di soluzioni digitali per il business. Un settore, sottolineano gli autori dello studio, che fin qui ha attratto i maggiori investimenti tra tutte le diramazioni del fintech.

Infatti, sono proprio le aziende a trainare la domanda di mercato concentrandosi in particolare sulla ricerca di soluzioni in grado di migliorare la contabilità, la gestione finanziaria, la sicurezza informatica e le risorse umane. In particolare, Modefinance opera come agenzia di rating (con riconoscimento dell’Esma, la Consob dell’area euro), realizzando pagelle sull’affidabilità delle imprese che la richiedono, ad esempio quando devono approcciarsi con le banche o con il mercato.

Un passaggio sempre più importante alla luce dell’evoluzione normativa, nonché per la congiuntura debole, che spinge le banche ad agire con grande prudenza nella concessione dei finanziamenti. La società ha messo un metodo di valutazione basato su un mix di soluzioni tecnologiche, in modo da velocizzare la procedura e abbattere i costi, puntando così alla vasta platea di Pmi europee (sono circa 25 milioni) che raramente riescono ad accedere ai tariffari delle agenzie di rating tradizionali.

Chiuso il 2022 con ricavi per 7 milioni di euro, l’azienda punta ad accelerare nel processo di crescita facendo leva su due ambiti: il rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale nell’analisi dei dati e il nuovo servizio di valutazione dei rischi climatico-ambientali, fisico e di transizione ecologica.

Quanto a quest’ultimo, sono stati messi a punto due modelli di analisi: il primo valuta l'impatto economico derivante dall'atteso aumento di eventi naturali legati ai cambiamenti climatici, grazie anche alla geolocalizzazione dell’impresa in modo completamente automatico, mentre il secondo riguarda l’impatto economico al quale le imprese possono essere soggette come conseguenza dell'implementazione di normative finalizzate a ridurre le emissioni di carbonio e favorire lo sviluppo di energie rinnovabili nonché dell’evoluzione nei gusti dei consumatori.

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