La straordinaria epopea del genio di Del Vecchio diventa una biografia firmata da Tommaso Ebhardt
Dalla povertà delle case popolari all’orfanotrofio, da una bottega in periferia a una fabbrica nelle Dolomiti, fino a diventare il numero uno. Con un’idea fissa in testa: «essere il più bravo». In uscita il 17 maggio

MILANO. La storia, incredibile e straordinaria, del genio di Agordo diventa un libro. Meglio una biografia. A firmarla è Tommaso Ebhardt, direttore dell’ufficio di Milano di Bloomberg News, che dopo quella dedicata a Sergio Marchionne torna a raccontare, in 336 pagine, un’altra meravigliosa epopea industriale italiana. Un’operazione non banale considerando la proverbiale ritrosia del cavalier Del Vecchio.
“Ci sono storie che vanno raccontate fino in fondo, quella di Leonardo Del Vecchio è una di queste” scrive Ebhardt. Dalla povertà delle case popolari all’orfanotrofio, da una bottega in periferia a una fabbrica nelle Dolomiti, fino a diventare il numero uno. Con un’idea fissa in testa: «essere il più bravo».

“Negli ultimi tre anni ho seguito passo dopo passo le sue tracce, dalla casa “minima” dove è nato, alla sua prima villetta nel profondo Nordest – dice l’autore -. Ho setacciato fonti e documenti, scovato il suo fascicolo impolverato negli archivi dell’orfanotrofio Martinitt . Sono andato a cercare tra i boschi del Cadore i resti del primo laboratorio da cui è nata a fine Ottocento l’industria dell’occhiale, ho raccolto le testimonianze dei suoi primi operai, di estimatori e detrattori, di chi – come Giorgio Armani – ha fatto un pezzo di strada con lui. Ho visitato stabilimenti, musei, osterie e showroom, fino a incontrare Leonardo: un uomo schivo e timido che ha sempre in testa il destino della sua “fabbrica," che, parla sempre di futuro”.
Dal 17 maggio Leonardo Del Vecchio sarà in libreria, dal 2 maggio in pre-order sugli store digitali, il libro è edito da Sperling & Kupfer.
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