La corsa per Confindustria: Veneto Est e le manovre su Antonio Gozzi. Il redde rationem in Consiglio

Marinese fa un endorsement a Mister Duferco. Associazione spaccata, potrebbe esprimersi dopo le consultazioni
Roberta Paolini

«Attacca dove non è preparato; appari dove non ti aspetta». Il monito di Sun Tzu in l’Arte della guerra suonava più o meno così. Ed anche se qui non si tratta di conflitti, ma di strategia politica, se la manovra ardita di dirottare i voti di parte del Veneto verso Antonio Gozzi riuscisse, ad avvantaggiarsene sarebbe Emanuele Orsini. Con l’esito che una parte della regione si troverebbe, suo malgrado, a tirare la volata alla presidenza di Confindustria ad un candidato che i grandi industriali non si sarebbero mai sognato.

Da dove nasce questa ipotesi? Lunedì 4 marzo i candidati al vertice di Viale dell’Astronomia, Edoardo Garrone, Antonio Gozzi, Alberto Marenghi ed Emanuele Orsini, hanno incontrato la base veneta.

Le manovre sotterranee in vista dell’appuntamento del 9 marzo, data in cui i saggi raccoglieranno le indicazioni sulla corsa per la poltrona più alta di Confindustria, iniziano ad essere dunque serratissime. E una prima indicazione di quale potrebbe essere la mossa, o il colpo di scena, lo ha suggerito proprio Vincenzo Marinese, vicepresidente di Confindustria Veneto Est, e da principio grande sostenitore di Orsini.

L’industriale veneziano in un colloquio informale a margine dell’incontro avrebbe tessuto le lodi di Gozzi, dicendo che sarebbe perfetto per una vice presidenza con delega all’Europa. Un messaggio che serve decifrare ed ha come destinataria la fronda trevigiana che sostiene Gozzi e vede in prima fila la past president, ex vicepresidente nazionale, Maria Cristina Piovesana.

Il patron di Duferco è lontano dalla soglia del 20% dei voti assembleari che gli consentirebbero di arrivare al rush finale della corsa per la presidenza. Garrone, ligure come lui e come lui attivo nel settore energetico, quella quota di voti che gli consentono di andare al voto del Consiglio Generale di Confindustria, senza neanche la necessità di passare per le consultazioni che invece sta facendo, già li ha. Idem, stando alle voci, dicasi per Orsini. I trevigiani osteggiano la candidatura di Orsini, per le vicende di Federlegno Arredo, culminate con l’esclusione dell’attuale leader della categoria, Claudio Feltrin, dal Consiglio Generale di Confindustria. Feltrin che ieri è arrivato all’incontro con i candidati proprio di fianco a Gozzi.

Qui però, per i trevigiani, si pone il classico dilemma del prigioniero: rimanere su Gozzi, con il rischio che poi si allei con il grande nemico Orsini, oppure spostarsi su Garrone? Perché domani c’è il consiglio di presidenza di Confindustria Veneto Est, e in quella sede ci si dovrà esprimere per portare il nome del candidato ai saggi.

La fronda gozziana è consapevole che quello che ha più voti, ma probabilmente non la maggioranza assoluta, è Garrone, che sarebbe sostenuto anche da altre territoriali venete, ovvero Vicenza e Verona e dallo stesso presidente di Veneto Est Leopoldo Destro. È però vero che se i trevigiani che parteggiano per Gozzi mettessero insieme i loro voti con chi sostiene Orsini, probabilmente la situazione si ribalterebbe. Con il risultato che il presidente Destro si troverebbe con una associazione che mette in minoranza il candidato che lui stesso appoggia. L’alternativa sarebbe quella di non esprimere alcun candidato, in attesa del termine delle consultazioni.

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