Inn-Flex fa shopping in Serbia: presa un’azienda di film plastici

La società di San Giovanni al Natisone è specializzata in imballaggi flessibili. Per il nuovo stabilimento un’operazione da 14 milioni in cordata con Finest

Franco Vergnano

Nuovo passo avanti nel business con Belgrado da parte della Inn-Flex di San Giovanni al Natisone, specializzata negli imballaggi flessibili per il petfood (cibo per animali). L’azienda friulana, in cordata con Finest, acquisirà nel Sud della Serbia una società specializzata nella produzione di film plastici e sacchetti per il settore alimentare, beverage, farmaceutico e chimico.

Il gruppo, fondato nel 2005 dalla famiglia Volpato, conta già importanti partecipazioni estere in Serbia, attraverso le sue controllate Vopachel e Fox-Pac. Nello scorso anno la società del Friuli Venezia Giulia ha messo a segno un giro d’affari di 55 milioni. I dati prospettici di chiusura per il 2024 indicano un fatturato pari a 63,2 milioni e un Ebitba di 8,9 milioni (con una marginalità del 15,1%). Il business aggregato dovrebbe invece aggirarsi sui 75 milioni di euro. La forza lavoro è di circa 200 dipendenti, di cui 150 in Italia. Dopo l’acquisizione il gruppo raggiungerà i 350 dipendenti.

Nonostante l’impianto finanziario dell’operazione sia piuttosto sofisticato, «il tempo necessario per arrivare al “signed up” – racconta l’amministratore delegato della Inn-Flex, David Tomasin - è stato piuttosto breve: siamo riusciti a contenerlo in pochi mesi, un bel traguardo per acquisizioni di questo tipo che in genere risultano molto più lunghe. E questo perché sia tra l’azienda acquisita, sia tra i partner finanziari, c’erano già precedenti rapporti di affari».

Come spiega Eros Goi, direttore di Finest, «abbiamo scelto di partecipare al nuovo investimento rinnovando una partnership ormai storica con Inn-Flex, che negli anni ha creato e continuerà a creare valore sia in Serbia che nella nostra Regione. L’operazione è la prova che, nonostante le incertezze dell’attuale scenario, le imprese friulane non demordono dall’investire in progetti di internazionalizzazione».

Racconta ancora Tomasin: «L’acquisizione in Serbia si inserisce in una consolidata strategia di crescita per linee esterne del nostro gruppo che ci ha permesso negli anni di ampliare il portafoglio prodotti e di rafforzare la capacità di competere su scala internazionale. Infatti tra i nostri clienti abbiamo player mondiali come Coca-Cola, Nestlé e Dr. Oetker. Grazie a questo stabilimento potremo beneficiare di nuove sinergie produttive e commerciali tra le società controllate in Italia e all’estero, aumentando l’efficienza e la capacità produttiva complessiva».

L’operazione prevede un investimento complessivo di 14 milioni (in effetti l’azienda è stata pagata sei milioni cash, ma aveva in pancia anche 8 milioni di debiti). Sarà costituita una società veicolo in Serbia (chiamata Foxfin, con un capitale di 3 milioni), finanziata da Inn-Flex (51%), Finest (24,5%) e dal Fondo italiano di Venture Capital (24,1). Il piano prevede inoltre un prestito iniziale in conto soci da parte pubblica di circa 600 mila euro e, in un secondo tempo, un bond dell’azienda friulana per 2,4 milioni. —

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