Illycaffè investe sulla ripresa: a Trieste un nuovo impianto per il caffè crudo
«Vogliamo accelerare la crescita negli States e in Cina». Nei piani pure il raddoppio della produzione di Mitica a Milan

«La pandemia ci ha imposto un cambio di strategia industriale. Ma grazie agli investimenti compiuti negli ultimi due anni siamo già ripartiti»: così il presidente di illycaffè, Andrea Illy che giorni fa ha ricevuto il premio Leonardo 2019 dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo scorso anno la storica azienda triestina ha contenuto al 14% il calo dei ricavi che è stato pari a 446,5 milioni di euro con un utile netto di 5 milioni. Le vendite legate ai consumi a casa e l’e-commerce hanno parzialmente compensato il calo di fatturato in seguito alle chiusure di bar e ristoranti in Italia e nel resto del mondo nel periodo dei lockdown.
Presidente Illy, è iniziata la ripartenza?
In Italia ci vorrà tempo. I consumatori non sono ancora tornati a frequentare i pubblici esercizi come accadeva prima della pandemia. Un fenomeno legato anche alla diffusione dello smart working. Storicamente il 60% del business di illycaffè era dominato dalle vendite fuori casa e il resto dai consumi domestici: questo mix durante la pandemia si è invertito ma ci aspettiamo nei prossimi due anni di raggiungere l’equilibrio: 50% di vendite in casa e 50% fuori casa. Come sta andando il 2021? Siamo in decisa crescita rispetto allo corso anno. Nel 2021 puntiamo a tornare sui livelli pre-Covid del fatturato 2019 che è stato di 520,5 milioni. Dopo un anno di frenata oggi torniamo a crescere grazie gli investimenti sui porzionati, le capsule Iperespresso, le capsule compatibili e il sistema in cialde compostabili di carta sul mercato domestico.
Avete riorganizzato le linee produttive?
Anche nel 2021, un anno impattato dalla pandemia, la illycaffè ha continuato ad investire in linea con il passato. I principali investimenti industriali sono stati orientati al sostegno della domanda derivante dai canali Home, ad esempio con una nuova linea produttiva del sistema porzionato proprietario Ipso, e in generale per incrementare la capacità produttiva al fine di sostenere i piani di crescita futuri.
E nel quartier generale di Trieste?
Gli investimenti su Trieste sono stati notevoli durante la pandemia. Entro fine anno è previsto il collaudo di un nuovo impianto di trattamento del caffè verde crudo e nuovi impianti di assemblaggio e confezionamento capsule che consentiranno un incremento a doppia cifra della capacità produttiva. Inoltre in Lombardia raddoppiamo la capacità produttiva della nuova tosteria Mitaca nel sito di Robecchetto con Induno (Milano)dove produciamo i prodotti semiprofessionali per gli uffici e le linee aeree.
Qual è lo scenario dei mercati in cui siete presenti?
Vogliamo accelerare la crescita negli Stati Uniti che oggi è il nostro primo mercato in assoluto per il caffè di qualità. Negli States con l’ingresso del fondo Rhone Capital abbiamo finanziato la crescita sul mercato nordamericano, dove siamo già presenti da una quarantina d’anni, che già pesa per il 20% del nostro fatturato. Più marketing, investimenti e digitale saranno alla base della crescita programmata negli Stati Uniti i cui tassi di crescita sono già superiori ai livelli pre-Covid. Il fondatore di Rhone Capital, Robert Agostinelli, è entrato nel board di illycaffè. Rhone ha il 20% del gruppo Illy, mentre il resto è in mano alla famiglia fondatrice.
In futuro puntate alla quotazione?
É una prospettiva. Ci vogliono generalmente dai 5 a 7 anni per l'uscita di un fondo di investimento dall'azienda, dunque andremo in Borsa non prima di 4-5 anni. Su quali mercati? Stiamo valutando.
Pensate a nuove alleanze? Per il futuro pensiamo a una possibile partnership di tipo tecnologico. Avete una presenza storica in Cina. Come sta andando?
Abbiamo iniziato a operare nel mercato cinese dal 1999. Da 2001 lavoriamo con un distributore locale che ha sede a Shanghai. Siamo presenti con il quartier generale regionale di Hong Kong e 9 punti vendita (4 negozi e 5 caffè) nel Paese.
E l’Europa?
L’Europa rimane il mercato con il più alto consumo di caffè grazie anche al lancio delle capsule compatibili con la tedesca Jab che fa capo alla famiglia Reimann. Siamo presenti sul mercato da due anni con le capsule in alluminio, compatibili con il sistema Nespresso.
Quanto pesa l’aumento del prezzo delle materie prime?
Alcune piantagioni di caffè del Brasile hanno subito danni a causa della gelate. Questo fenomeno, che non avveniva da decenni, che ha provocato un aumento sensible dei prezzi. Dobbiamo lavorare per una agricoltura rigenerativa che rende il terreno più fertile e resiliente agli effetti dei cambiamenti climatici. L’agricoltura è responsabile del 28% di emissioni di gas serra e questo non è più sostenibile.
La missione eco-sostenibile di illycaffè?
Stiamo portando avanti il nostro progetto di agricoltura virtuosa e carbon-free entro il 2033 aprendo una pilot farm in Etiopia e una in Guatemala in collaborazione con la nostra università del caffè. —
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