Il Nordest corre sulle due ruote: la bike economy vale 1,4 miliardi
I campioni, la filiera e le sfide di un settore in cui siamo leader

Si dice bike economy, ma non si limita alla somma delle aziende principali e della filiera che esse attivano. Le imprese sopra al milione di euro aggregano a Nordest in questo comparto un fatturato di oltre 1,4 miliardi. E questo è un dato. Il secondo dato è quello relativo al cosiddetto cicloturismo, ed è un altro pezzo della storia: più o meno un giro d’affari di 1,5 miliardi. E tante potenzialità da esplorare. Infine c’è la questione della mobilità che muta, ed anche qui l’economia della bici avrebbe molto da dire.
Ecco le cifre, compendiano un settore che sotto ha un mondo ricco e complesso: quello che corre sulle due ruote scalando colline e salite dolomitiche o correndo lungo le piane che attraversano le bellezze delle Tre Venezie. Tutto questo è l’universo al centro del prossimo numero di Nordest Economia, in edicola con il giornale il 23 maggio.

Un viaggio che porta a conoscere tramite numeri e analisi, casi aziendali, interviste (da Romano Prodi a Francesco Moser) il ruolo della bici nell’economia di Veneto e Fvg. La Bike Economy italiana, spiega Adacta Advisory, che ha realizzato uno studio per Nordest Economia, è composta da 97 aziende (considerando quelle con ricavi sopra al milione) con un volume d’affari aggregato nel 2021 di 2,5 miliardi di euro. Di queste due su tre sono nel Nordest italiano e con ricavi aggregati sui bilanci del 2021 per circa 1,4 miliardi di euro. Negli ultimi tre anni il tasso annuo composto di crescita è aumentato del 23 per cento. Il Veneto è la capitale indiscussa della bike economy italiana, contribuendo per il 94% del fatturato totale 2021 del Triveneto.
Il Nordest, e in particolare il Veneto, fa la parte del leone nell’economia della bicicletta. La vicentina Selle Royal e la bellunese Manifattura Valcismon occupano infatti i primi due posti del podio nella classifica dei principali player a livello italiano. La prima, con sede a Pozzoleone e leader mondiale nella produzione e commercializzazione di selle per biciclette e altri prodotti per il ciclismo, nel 2021 ha segnato ricavi per 205,1 milioni di euro. Manifattura Valcismon, sede a Fonzaso e specializzata nella produzione di abbigliamento tecnico sportivo, ha registrato ricavi per 134,2 milioni di euro. Ma allargando il campo si scopre che in Italia sono ben 11 le aziende venete ai primi venti posti per ricavi.

Numeri da record che però hanno una spiegazione: la pratica del ciclismo concentra in Veneto circa 900. 000 appassionati che ne fanno la terza regione per numero di praticanti. Dietro le cifre c’è però la piccola dimensione delle imprese, che nonostante l’eccellenza che esprime rischia, come spesso avviene anche in altri settori, di perdere i suoi campioni.

Con operatori internazionali che sono sempre più attratti dal nostro made in Italy, per di più in un comparto in così rapida crescita. Infine l’intero settore, sia in termini di manifattura che di fruizione, guadagnerebbe molto al miglioramento delle infrastrutture ciclabili: la sicurezza sulle strade che, come sottolinea in un’intervista all’interno l’ex premier e grande appassionato di ciclismo, Romano Prodi, in Italia è davvero carente. Rendere più sicura la pratica della bicicletta aumenterebbe di sicuro gli appassionati e di conseguenza l’impatto della filiera.
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