Il Leone sulla quota del patto: Ivass e Consob chiariscano

La compagnia chiede se la partecipazione pari al 16,3% sia soggetta alle autorizzazioni dell’autorità. Rivista la composizione dei comitati consiliari

Piercarlo Fiumanò

TRIESTE. Controffensiva Generali che chiama in campo Ivass e Consob. Il gruppo triestino sollecita chiarimenti sulla natura del patto di consultazione da cui, recentemente, è uscito Francesco Gaetano Caltagirone e di cui fanno parte Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt.

Per quanto riguarda l'Autorità di vigilanza delle assicurazioni, Generali chiede se il 16,3% acquisito complessivamente dal patto «sia soggetto ad autorizzazione ai sensi della normativa in tema di assicurazioni in relazione alla acquisizione di concerto di partecipazioni qualificate, comunque superiori al 10%».

In altre parole la compagnia triestina chiede alle autorità di controllo di chiarire se il patto che legava Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione CrT era un semplice accordo di consultazione, come peraltro è stato sempre definito da tutti questi soggetti, o si sarebbe spinto a essere qualcosa di più. Il delicato tema di fondo è un eventuale concerto. In questo caso infatti sarebbe servito l'ok Ivass per superare il 10%.

La compagnia presieduta da Gabriele Galateri ha anche deliberato di chiedere alla Consob se il fatto che il patto sia oltre il 10% fa scattare l'obbligo di comunicare al mercato quali sono le intenzione dell'azionista o meglio, in questo caso, del raggruppamento di soci. Il riferimento è l'articolo 120 del Tuf. Nel quesito alla Commissione si chiede fra l’altro «se vi siano state asimmetrie informative rilevanti per il mercato». I pattisti, da parte loro, hanno chiarito fin dall'inizio di non voler lanciare un'Opa su Generali.

Una controffensiva quella del Leone che arriva dopo che le ultime settimane sono state segnate da non poche tensioni culminate con l'addio polemico di Francesco Gaetano Caltagirone, seguito dall'uscita di Romolo Bardin, amministratore delegato della Delfin di Leonardo del Vecchio. E poi l’altra settimana da Sabrina Pucci, consigliere indipendente. Il board di ieri sera ha anche rivisto la composizione dei vari comitati consiliari anche dopo le dimissioni di Paolo Di Benedetto dal comitato per le parti correlate che ora risulta composto da Alberta Figari, Ines Mazzili, Antonella Mei-Pochtler e Diva Moriani.

Intanto la partita su Generali non si ferma in vista del rinnovo del board con l'assemblea di fine aprile. Il cda di ieri sera non ha preso decisioni per quanto riguarda la sostituzione dei consiglieri dimissionari Francesco Caltagirone, Romolo Bardin e da ultima di Sabrina Pucci.

Di fatto inevitabile sia proseguito il lavoro per la definizione della lista del consiglio per arrivare in tempi brevi ad una short list che potrebbe essere sul tavolo del cda del 16 febbraio. Per il rinnovo del board le liste potrebbero dunque essere tre. Oltre a quella del consiglio ci saranno sia quella di minoranza di Assogestioni, sia quella guidata dal gruppo Caltagirone, primo azionista privato di Generali (all'ultimo aggiornamento era già oltre l'8%). Ma se quest'ultima sarà una lista corta o lunga è ancora da decidere. Delfin e la Fondazione Crt secondo l'ultimo aggiornamento del patto controllano complessivamente l'8,331% del Leone.

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