Icop a 112 milioni nel 2023 e punta al raddoppio dei ricavi

Dai cantieri di Le Havre, Piombino e Ravenna, alla Grand Paris Express di Parigi, dall’alta velocità Napoli-Bari al Molo VIII di Trieste, Icop, il gruppo con headquarters a Basiliano, 350 dipendenti e sedi in 17 Paesi nel mondo, conferma la leadership nel settore delle fondazioni e microtunnel e manda in archivio il 2023 con un valore della produzione di 112,2 milioni di euro, +22% sul ’22, e punta ai 200 milioni di ricavi già nel 2024.
La società benefit, che fra l’altro prevede di quotarsi in Borsa, ha appena approvato il bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre «e siamo soddisfatti dei risultati ottenuti e delle basi poste per i prossimi anni - dichiara Piero Petrucco, Ad del gruppo -, forti di un backlog di oltre 900 milioni di euro» che rende ragionevole l’attendersi «di una significativa crescita del nostro giro d’affari. Grazie al lavoro, all’impegno e al talento di tutte le persone del gruppo - rimarca l’Ad - stiamo raggiungendo gli obiettivi strategici che ci eravamo posti». Compresi quelli legati ai criteri Esg, e quindi alla sostenibilità, da sempre uno dei pilastri di Icop.

Tornando ai numeri, l’Ebitda ha raggiunto i 14,7 milioni, l’utile netto è di 5 milioni, +18% sull’esercizio precedente, la posizione finanziaria netta è positiva per 20,9 milioni, e il patrimonio netto supera i 40 milioni. L’espansione internazionale e l’innovazione tecnologica rimangono punti fermi nella strategia aziendale. «Il settore del microtunnel ha risposto prontamente alle esigenze emergenti, legate a dinamiche geopolitiche, con progetti legati alla realizzazione di nuovi rigassificatori in Francia e in Italia» spiega l’azienda che prevede, per il settore, un incremento delle attività grazie a nuove opportunità nelle applicazioni chiave come la distribuzione di gas, acqua e nel campo della distribuzione di energia elettrica.
L’approccio adottato nel campo delle fondazioni, con progetti come quelli realizzati dalle organizzazioni francesi e scandinave, «testimonia l’orientamento verso mercati ad alto valore aggiunto, noti per elevati standard tecnologici e qualitativi, consolidando la posizione di leader nel settore dell’ingegneria infrastrutturale a livello internazionale. Fondamentale, infine, l’attività nel consorzio Eteria, in costante crescita in termini di commesse acquisite e realizzate».
I conti e le commesse in portafoglio spingono Icop a guardare ai 200 milioni di ricavi a fine dicembre ’24 «e a puntare su obiettivi ancora più ambiziosi per gli anni futuri». Non solo finanziari, peraltro, gli obiettivi di Icop che evidenzia un miglioramento delle performance Esg, con un +4% nell’Impact Assesment rispetto al 2022.
II gruppo ha proseguito gli investimenti nello sviluppo di tecnologie sostenibili, nel welfare oltre d aver avviato nuove iniziative di cooperazione internazionale (la scuola professionale Ireneo Dud in sud Sudan). Segno più anche per la formazione mentre la quota di personale con contratto a tempo indeterminato è del 96%.
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