I ravioli al granchio blu di Artusi nel menu di Eataly

La specialità del pastificio veneto viene servita nei ristoranti di Torino Lingotto, Milano, Roma Ostiense, Genova e Trieste. L’azienda ha chiuso in crescita il ‘23 a 4,8 milioni di euro di ricavi contro i 3,4 milioni del ‘22

Maura Delle Case

«Si tratta, per ora, di un fenomeno che pone delle criticità, ma che presto diventerà un’opportunità».

A dirlo, nell’estate 2023, erano stati i fratelli Enrico e Alberto Artusi a proposito del granchio blu, crostaceo-flagello che all’itticoltura veneta (e non solo) la scorsa bella stagione è costato intere coltivazioni di vongole e mitili.

Tra le tante risposte alla minaccia costituita dal granchio c’è stata anche quella data dal comparto agroalimentare e in particolare da chi, come i fratelli Artusi, hanno provato a trasformare un problema in un’occasione, utilizzando in questo caso la polpa del granchio blu in materia prima, da utilizzare come ripieno per i ravioli.

L’esperimento è riuscito. La proposta è stata promossa dai consumatori e ora anche da Eataly, catena di vendita e distribuzione di prodotti alimentari made in Italy, che ha inserito i ravioli a base di granchio blu firmati Artusi nel suo menu dei ristoranti di Torino Lingotto, Milano, Roma Ostiense, Genova e Trieste.

«Già da due anni - fa sapere Enrico Artusi - siamo fornitori di Eataly, ora però con i ravioli a base di granchio blu entriamo a far parte del menu proposto in alcuni rei ristoranti italiani».

Una soddisfazione per l’azienda di Casalserugo, produttrice di pasta fresca e ripiena di alta gamma, che ha recentemente messo in cassaforte un altro anno nel segno della crescita. Il fatturato 2023 si è chiuso infatti a un passo dai 5 milioni di euro, 4,8 per la precisione, contro i 3,4 del 2022.

Tornando ai ravioli, questi «contengono il 54% polpa di granchio, nessun tipo di esaltatori e nessuna tipologia di brodi e fumetti. Solo granchio, ricotta, sale, pepe e limone di Sorrento, questi gli ingredienti sani e naturali dei nostri ravioli» spiega ancora Artusi che oggi festeggia lo sbarco da Eataly senza però dimenticare quello che era l’obiettivo primario della proposta: «Contribuire, anche se in minima parte, a salvaguardare l’agricoltura di mare, soggetta al duro attacco di questa tipologia di granchio che mette a rischio in particolare la coltivazione di vongole e mitili».

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