Gli scafi di Fincantieri, il pianoforte di Fazioli, le cucine di Gico: ecco il Nordest a Dubai 2020

Le imprese venete protagoniste all’esposizione negli Emirati Arabi

Dalle infrastrutture agli allestimenti, le opere firmate dal nostro territorio

Elena Del Giudice
Il padiglione Italia all'Expo 2020 di Dubai
Il padiglione Italia all'Expo 2020 di Dubai

PADOVA. Dagli scafi rovesciati di Fincantieri che, dipinti di rosso, bianco e verde, ne hanno fatto il tricolore più grande al mondo, alle cucine di Gico, dalla cupola dell’Al Wasl Plaza di Cimolai e Rimond alle tecnologie che sono l’anima della più grande ruota panoramica del mondo di Nidec Asi, dalla progettazione stessa del Padiglione Italia, con F&M accanto a Carlo Ratti, Italo Rota e Matteo Gatto per arrivare all'avveniristico pianoforte di Fazioli, senza dimenticare la “Route 2020” il cui prolungamento per arrivare al terminal Expo porta anche la firma di Rizzani de Eccher, né il ponte di Shindagha con l’iconico arco dell’infinito…

Copyright © 2020 Expo 2020 Dubai LLC –SO. All rights reserved
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A Dubai, per Expo 2020, c’è molto della genialità, abilità tecnica, innovazione nordestina esportata da aziende che hanno partecipato alla realizzazione del Padiglione Italia, delle infrastrutture avveniristiche del Paese, non contando le imprese che hanno scelto di essere presenti all’Esposizione.

Per questo evento, il primo del genere in un Paese arabo, gli Emirati hanno investito 43 miliardi di dollari negli ultimi anni di cui una decina per implementare e migliorare il sistema dei trasporti, in vista dei 17 milioni di turisti che - si stima - arriveranno proprio per l’Expo.

Tra questi investimenti, c’è l’espansione di Route 2020, la metro di Dubai realizzata nel 2009. E la friulana Rizzani de Eccher ha realizzato l’impalcato dell'infrastruttura che, lunga 15 chilometri di cui 11,8 di viadotto e 3,2 di interrato, e 4 stazioni, arriva al nuovo terminal Expo 2020. Sempre di infrastrutture collegate all’Esposizione parliamo quando ricordiamo il ponte di Shindagha, iconica opera realizzata dalla trevigiana Maeg, con 12 corsie in calcestruzzo mentre il gigantesco arco, chiamato “arco dell’infinito”, è interamente in acciaio: raggiunge un’altezza di 67 metri mentre la lunghezza della campata è di 135 metri.

Il Padiglione Italia è un altro prodigio ingegneristico, già premiato come miglior progetto imprenditoriale dell’anno ai Construction Innovation Awards negli Emirati Arabi uniti, disegnato e progettato da Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e la veneziana F&M Ingegneria, leader in soluzioni progettuali all’avanguardia. F&M Middle Est ha firmato anche il Padiglione dell’Oman, sempre per Expo 2020.

Sul tetto dell’edificio ci sono tre scafi rovesciati, opera di Fincantieri che, per l’occasione, ha costituito una joint venture con un imprenditore locale. Dipinti di rosso, bianco e verde, gli scafi sono diventati il più grande tricolore italiano al mondo. All’interno del Padiglione Italia c’è il massimo della tecnologia a disposizione degli chef. L’ha fornita Gico, controllata dal Gruppo Somec, Silver Sponsor dell’Italia all’Expo.

Specializzata nelle cucine professionali, amata - tra gli altri - da Cracco, Gico ha messo a disposizione una cucina completamente attrezzata già utilizzata da Niko Romito nei primi giorni di apertura della manifestazione.

E fedele al motto che ci vuole vivere non solo di pane, ecco che al centro del Padiglione campeggia uno spettacolare pianoforte. E’ un “Fazioli”, quindi made in Sacile, per celebrare un’altra delle italiche passioni, quella per la musica che ha regalato al mondo compositori del calibro di Verdi e Puccini, Mascagni e Vivaldi.

E l’azienda friulana si è conquistata un posto anche nel gotha dei costruttori di pianoforti, venendo scelta dal pianista ucraino Vadym Kholodenko, da quello jazz Herbie Hancock e da Nick Cave, tra i tanti. Se poi desiderate dare uno sguardo dall’alto, salite sulla Ain Dubai, la ruota panoramica più grande del mondo: 250 metri di altezza con 48 lussuose cabine, capace di accogliere 1.750 persone alla volta. Il cuore di questa attrazione è made in Veneto, realizzata dalla vicentina Nidec Asi .—

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