Fincantieri in prima fila per il maxi-ordine in Grecia
Gruppo di Bono in pole nella gara bandita dal governo di Atene per rinnovare la flotta con 4 nuove fregate. Le strategie di espansione nel settore militare

TRIESTE. La gara si è ridotta a tre concorrenti, uno dei quali è Fincantieri. Dopo che nelle scorse settimane la Marina greca aveva indicato una short-list di sei società internazionali, candidate a curare il rinnovo della flotta militare, ora ha fatto sapere che la selezione si è ridotta al gruppo italiano, alla francese Naval Group (negli ultimi anni Parigi ha fatto incetta di commesse in Grecia) e all’olandese Damen, mentre non hanno superato il primo step la tedesca Tkms, l’inglese Babcock e la statunitense Lockheed Martin. La commessa prevede la realizzazione di quattro nuove fregate (con opzioni per altre otto) per un valore di 3 miliardi di euro, incluso il supporto logistico e i servizi post-vendita.
La società guidata da Giuseppe Bono è in campo con il suo prodotto di punta nel militare: la fregata multimissione Fremm, che ha già conquistato l’interesse di altri Paesi e si è aggiudicata il maxi-contratto della Us Navy per il programma “Constellation” e, più di recente, la commessa per sei navi in Indonesia (i rumors indicano l’ammontare per l’azienda triestina intorno a 4 miliardi di euro) e due in Egitto, con opzione del governo locale per altre due.
Con il mirino adesso puntato sul Marocco, che ha già in flotta una fregata Fremm in configurazione francese, ma sarebbe ora interessato ad acquisire un’altra unità e avrebbe già preso contatti con il gruppo di Bono. Il Governo di di Rabat appare inoltre intenzionato a lanciare un programma di pattugliatori e le chance di Fincantieri sono molto dal momento che l’azienda è leader delle navi di superficie e ha già costruito con successo questa tipologia di navi per il Qatar e gli Emirati.
Tornando alla Grecia, l’obiettivo del governo ellenico è di avviare la negoziazione in esclusiva con uno dei tre gruppi selezionati entro settembre per poi assegnare il contratto nel corso del prossimo anno. «Fincantieri gode di un forte posizionamento competitivo a livello globale nel segmento delle fregate confermato dai recenti ordini della marina statunitense, di quella indonesiana e dell’egiziana», commenta Equita Sim.
«Si tratta di un potenziale ordine rilevante per Fincantieri sia per la dimensione (della commessa, ndr), sia perché fa riferimento al segmento navale che si caratterizza per la presenza di maggiori anticipi e pagamenti sulla base dello stato avanzamento lavori». In ogni caso per gli analisti non cambiano le prospettive di medio termine per il titolo che resta “hold” (cioè da tenere in portafoglio) con un prezzo obiettivo di 0,70 euro.
Mentre Banca Akros ha portato il prezzo obiettivo da 0,70 a 0,80 proprio alla luce delle possibilità in Grecia. Gli analisti sottolineano in un report: «Sembra che non ci sarà una competizione aperta e che il contratto potrebbe siglato nel contesto di un accordo tra governi».
Gli sherpa sono già al lavoro, in vista di incontri a livello di ministri che potrebbero svolgersi a breve. Le possibilità di spuntarla sono alte: secondo alcuni media greci, la Marina elennica avrebbe mostrato interesse ad acquisire in tempi rapidi due fregate già in servizio in Italia come “soluzione intermedia” in attesa dell’ingresso in servizio delle unità di nuova costruzione.—
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