Fantoni, ricavi sopra i 500 milioni di euro nel ‘22. «Dalla Bce decisioni penalizzanti»

L’inflazione galoppante e il ritocco all’insù dei tassi ipoteca il futuro prossimo del settore legno arredo. «L’una e l’altro incidono negativamente sulla parte buona dell’economia, non già sulla speculazione che è già entrata e uscita dal mercato, azzoppando le esigenze di nuovi investimenti da parte delle aziende e la propensione all’acquisto di nuove case dei privati». A denunciarlo è il presidente di Fantoni spa, Paolo Fantoni, che alle politiche monetarie europee intesta parte della frenata che il settore, e la stessa azienda, sta vivendo.
Sì, perché il 2022 per il gruppo friulano produttore di pannelli truciolari ed Mdf è stato un anno di grande positività, con un fatturato consolidato di 524 milioni di euro, +25% sul ’21, e con un Ebitda del 17% sui ricavi. «Nel secondo semestre dell’anno ma ancor più dall’inizio del 2023 è iniziato però un periodo di controtendenza - spiega il presidente -. Un trend negativo legato ai consumi, che si sovrappone alla politica monetaria europea, incapace - denuncia Fantoni - di controllare la fiammata inflazionistica e di fronteggiare lo sviluppo speculativo: i tassi andavano aumentati ma prima di quanto è stato fatto». Insomma, le contromisure europee per l’imprenditore friulano sono tardive e dunque inefficaci. Con effetti che già si possono vedere «in centro Europa dove la psicosi della politica monetaria espansiva fa sì che consumatori siano particolarmente passivi e abbiano innestato una dinamica di forte decelerazione di richieste di nuove licenze edilizie».

E in Italia? «Dopo l’eccesso di effervescenza sostenuto dalle logiche fiscali, anche nel nostro Paese stiamo assistendo a una frenata del settore e si pone con urgenza la necessità di rivisitare gli strumenti di sostegno all’edilizia». Gli effetti sul pannello sono già visibili. «Da tutto il 2023 - fa sapere Fantoni - le aziende del settore stanno ricorrendo a chiusure temporanee della produzione, per far fronte a stoccaggi pieni e a prezzi in riduzione anche del 25/30% rispetto al 2022». L’anno scorso, secondo i dati della Federazione europea dei produttori di pannelli, i volumi erano già calati del -8,5%, ma se si considera che la frenata si è concentrata negli ultimi 6 mesi del 2022 ciò significa che il calo è stato del -17%.

«Una tendenza - evidenzia Fantoni - che sta proseguendo nel 2023». A questo si aggiunga la situazione schizofrenica del mercato del legno, che Fantoni definisce «altalenante», con i consumi di legna da brucio che a dispetto di ogni aspettava continuano a crescere, determinando una minore disponibilità e un maggior costo della materia prima destinata all’edilizia e al lagno arredo. Non va meglio la dinamica del legno vergine. Rispetto ai picchi del 2021, quando la tonnellata era arrivata a 130 euro, oggi il costo si è attestato a 95-100 euro, ancora il doppio rispetto ai prezzi ante Covid. A questo si aggiunga poi che i mercati tradizionali di approvvigionamento dell’azienda di Osoppo - Slovenia, Croazia e Ungheria su tutti - non riescono a garantire il fabbisogno, al punto che Fantoni si è vista costretta a comprare una nave di legno vergine dal sud America, sfruttando il momentaneo calo del costo dei noli.
La contingenza difficile non ha tuttavia congelato gli investimenti del gruppo che nell’arco di tre anni arriverà a spendere circa 60 milioni di euro. «Di questi, 20 sono destinati alla nuova linea di nobilitazione dei pannelli truciolari, i restanti a riadattare l’ex area De Simon a nuovo ingresso per i mezzi pesanti e infine a realizzare sui tetti dell’azienda un maxi impianto fotovoltaico da 15Mwh di potenza».
Riproduzione riservata © il Nord Est