Edizione ricapitalizza Benetton Group per 300 milioni, il patriarca Luciano: «Non ci fermiamo»

Nuovo piano di rilancio per arrivare a pareggio nel 2023. La ricapitalizzazione, da fare entro il 31 dicembre 2022, vede già versati 150 milioni a luglio 2020 e ulteriori 50 milioni a dicembre 2020. Inoltre, al 31 dicembre 2020, la società disponeva di linee di credito di cassa per circa 195 milioni di euro, utilizzate per 132 milioni, una disponibilità di cassa di 42 milioni di euro e linee di firma per circa 117 milioni di euro, utilizzate per 56 milioni. Infine il gruppo sta negoziando un finanziamento per 135 milioni di euro con garanzia Sace

Roberta Paolini

TREVISO. Ponzano Veneto non intende rinunciare al suo impero dei maglioni colorati. «La nostra volontà è di non fermarci e di guardare avanti. Il percorso è tracciato. Benetton dovrà essere sempre più sostenibile, digitale, agile e veloce» scrive Luciano Benetton, presidente di Benetton Group, nella lettera agli stakeholder.

E questo anche se per il 2020 United Colors vede un unico colore purtroppo, ed è il rosso dell’ultima riga di bilancio, 281 milioni di perdita rispetto ai 138 milioni di euro del 2019. Ma l’azionista Edizione, cassaforte della famiglia Benetton, non ha problemi a mettere mano al portafoglio staccando un assegno di 300 milioni per aumentare il capitale e garantire la continuità all’azienda.

Nel 2020 il bilancio mostra una riduzione sensibile dei ricavi, scesi del 38,4 per cento a 707 milioni di euro, un ebitda negativo a 67 milioni (91 milioni nel 2019), -258 milioni il risultato operativo (-86 milioni nel 2019).

Il percorso di ristrutturazione e rilancio, avviato negli anni scorsi, si legge nella relazione di bilancio «ha subito una rivisitazione e accelerazione con l'arrivo del nuovo ad Massimo Renon e anche nel difficile contesto competitivo determinato dalla crisi del Covid il cda ha approvato un nuovo piano, 2021-2026». L’obiettivo è superare il punto di pareggio dal 2023, il ritorno alla generazione di cassa a partire dallo stesso e un percorso che dal 2024 al 2026 prevede cash flow positivi crescenti con il raggiungimento di un risultato operativo oltre il 6% sul fatturato nel 2026.

Ulrich Schepp
Ulrich Schepp

Il piano si fonda anche sull’operazione di ricapitalizzazione supportata dalla holding di famiglia Edizione, che prevede oltre all’iniezione di nuove risorse di capitale anche l’erogazione di un finanziamento subordinato per 50 milioni. La ricapitalizzazione, da fare entro il 31 dicembre 2022, vede già versati 150 milioni a luglio 2020 e ulteriori 50 milioni a dicembre 2020. Inoltre, al 31 dicembre 2020, la società disponeva di linee di credito di cassa per circa 195 milioni di euro, utilizzate per 132 milioni, una disponibilità di cassa di 42 milioni di euro e linee di firma per circa 117 milioni di euro, utilizzate per 56 milioni. Infine il gruppo sta negoziando un finanziamento per 135 milioni di euro con garanzia SACE.

Non sarà un rilancio semplice, a conti fatti, con questa ulteriore perdita, il rosso complessivo negli ultimi dieci anni ammonta a quasi un miliardo di euro. Ma la determinazione c’è e il patriarca Luciano Benetton è tornato a sottolinearla. Nessun passo indietro, Benetton non vuole essere un player qualsiasi della moda accessibile, ma rivendica il suo essere un brand, con la partecipazione alla settimana della moda e al Pitti Bimbo.

«Il 2020 è stato un anno che nessuno dimenticherà» afferma Luciano Benetton. «Fare impresa in tempo di pandemia è stata una sfida quotidiana, i risultati dell’anno di Benetton Group, inevitabilmente, ne hanno risentito. A me, però, preme porre l’accento sul coraggio e sulla determinazione che l’azienda ha mostrato» dice ancora. E oltre «Il digitale supporterà e integrerà i negozi fisici, fulcro naturale del nostro modello di business. Guardando al futuro con l’ottimismo degli imprenditori, dobbiamo puntare alla loro rinascita con una forte “impronta Benetton”. Per fare questo, ogni capo prodotto deve essere genuinamente Benetton, per come appare e come intrinsecamente è». —

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