Dal termostato che si attiva con la voce al videocitofono Smart, ecco la casa intelligente di Vimar

VICENZA. Vedere via Smartphone da New York il postino che suona alla porta di casa, così come usare lo stesso display per regolare il termo, le tapparelle e le luci della propria abitazione mezz’ora prima di farvi ritorno.
Se la pandemia genera distanze, la domotica, che arreda le case basandosi su comandi “a distanza”, non può certo limitarsi a prenderne atto. Lo confermano alla Vimar, azienda vicentina nata nel 1945 a Marostica - dove ha tuttora sede - leader in Italia con un fatturato attorno ai 230 milioni e una forza lavoro di circa 1300 unità, finalizzata a produrre annualmente oltre 180 milioni di pezzi, relativi a 12mila articoli messi a catalogo.
L’occasione di un’istantanea sui nostri tempi è data dalla presentazione di termostati connessi e videocitofoni multiservice lanciati da Vimar all’inizio di questo 2021 in un mercato potentemente scosso da un 2020 che, a causa di covid e lockdown, ha comportato il salto della domotica da mercato di nicchia, per clienti agiati, a potenziale indotto di massa, dove spetta alle aziende in che modo intercettare bisogni improvvisamente più diffusi.
Secondo una ricerca svolta da Samsung, durante la scorsa primavera della quarantena di massa il 61% degli italiani ha scoperto le opportunità offerte da led, app e sensori che regolano la vita domestica anche in assenza di inquilini, mentre il 40% ha iniziato a sfruttare meglio risorse interattive che sapeva fino a un certo punto di possedere.

Rivolgendosi idealmente a un mercato più ampio del solito, Giancarlo Corvi, responsabile Comunicazione e Marketing del gruppo, racconta che “in Vimar sappiamo quanta notorietà ha acquisito il nostro brand sin dagli anni ‘90 grazie al successo degli interruttori Idea, così sicuri ed eleganti nello stesso tempo, e resi inconfondibili dal loro design leggero, funzionale, coniugabile con qualsiasi superficie”. “Sono le placche a muro a cui collegare lo storico motto aziendale Energia Positiva – continua Corvi – nel rispetto di un’idea portante di sostenibilità circolare a cui ispiriamo il nostro nuovo input, Make It Circular”.
Entrando più nei dettagli, il nuovo termostato Smart Vimar è attivabile tramite la propria voce o quella degli assistenti vocali; in entrambi i casi è possibile impostare programmi in base alle abitudini di vita o associare soglie di temperatura per giorno e per fasce orarie, nonché gestire più termostati contemporaneamente nella stessa abitazione così da formare un impianto multizona, includendo negli scenari la temperatura preferita. Prezzo a catalogo 150 euro, placca di inserimento esclusa.
Quanto al videocitofono Tab 5S Up, è dotato di display touch a colori tramite cui incorniciare l’immagine in alta definizione (800 x 480 pixel) di chi sta suonando il campanello, mentre la app Video Door consente di gestire fino a cinque diversi impianti videocitofonici. Il costo è di 390 euro, e sale a 885 se si vuole acquisire il kit di tutte le applicazioni connesse.
Videocitofono in alta definizione e termostato connesso rientrano in un’offerta Vimar che opera essenzialmente su due fronti. Da una parte i consumatori finali, e dall’altra strutture ricettive che si attrezzano ad affrontare il mercato post-covid ottimizzando tutte le distanze possibili, fra clienti e reception, come fra vicini di camera: si parla dunque di resort e bed and breakfast a cui l’azienda vicentina offre le proprie soluzioni di controllo accessi tramite lettori e smart-card.
Va infine detto che Vimar mette tutte queste sue competenze a disposizione del progetto HosmartAI, finanziato dall’Unione Europea per migliorare i servizi ospedalieri attraverso l’intelligenza artificiale. In questo ambito l’azienda fornirà i propri prodotti e sistemi connessi all’ospedale San Camillo di Venezia.
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