Dai rottami all’abbigliamento: le filiere a Nordest

Veneto e Friuli-Venezia Giulia rappresentano il 20% nel settore del rottame ferroso. Tra le aziende più attive Aliplast, Pro-Gest e la trentina Aquafil

Giorgio Barbieri
Un impianto di lavorazione della plastica alla Aliplast di Istrana
Un impianto di lavorazione della plastica alla Aliplast di Istrana

Rottami ferrosi, abbigliamento, biocarburanti. Le aziende del Nordest sono tra le più attive nel settore dell'economia circolare, un fenomeno destinato a crescere ulteriormente data la centralità sempre più evidente di temi come la sostenibilità e la transizione ecologica ed energetica.

Ad esempio il Nordest rappresenta almeno il 20% della filiera italiana del rottame ferroso. Le aziende con sede nelle tre regioni del Triveneto sono 65 e impiegano 1.021 dipendenti (su un totale nazionale di 5.145) con un fatturato di circa due miliardi di euro (totale nazionale: 10,2 miliardi). Mentre nell'ambito dell'economia circolare per la filiera dell'abbigliamento la vicentina Mainetti Hangerloop ha recentemente realizzato l'impianto più tecnologico per il riuso e il riciclo degli appendini che supporta un numero crescente di marchi della moda nel mondo.

Si tratta di esempi che dimostrano l'attivismo delle imprese del Nordest che sono state protagoniste, tra il 2018 e il 2023, di circa un terzo delle operazioni di fusione e acquisizione realizzate in Italia. Negli ultimi cinque, come riporta uno studio realizzata da Adacta Advisory, anni sono infatti state 60 le operazioni principali in Italia nel settore dell'economia circolare, in progressivo aumento e con una buona partenza nel 2023 con 10 deal annunciati in appena sei mesi.

Sette di queste hanno coinvolto il Veneto, otto l'Emilia Romagna e due il Friuli-Venezia Giulia.I settori maggiormente coinvolti sono stati quelli del trattamento delle acque, del trasporto e lo smaltimento dei rifiuti, il recupero della gomma e dei combustibili, il riciclo dei materiali della plastica.

Tra le aziende più attive nel settore c'è sicuramente la trevigiana Aliplast, fondata nel 1982 a Ospedaletto di Istrana che, partita come azienda di servizi per la raccolta di rifiuti plastici, ha progressivamente ampliato la propria offerta espandendo ben presto la sua attività oltre i confini del Veneto, fino a diventare prima realtà di livello italiano e poi gruppo internazionale. Si tratta di una società da 207 milioni di ricavi con e 313 dipendenti che dal 2017 è entrata a far parte di Herambiente, società del Gruppo Hera e primo operatore nazionale nel trattamento e nello smaltimento di ogni tipologia di rifiuto.

Un'altra solida realtà del settore è la trentina Aquafil. Sede ad Arco, 702 milioni di ricavi e quasi 2.800 dipendenti, è specializzata nella fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali. Ottimi risultati anche per la trevigiana Pro-Gest di Bruno Zago. Con sede a Istrana ha registrato ricavi per 826 milioni di euro e occupa oltre 1.200 dipendenti. È tra le aziende leader nella fabbricazione di carta e cartone ondulato e di imballaggi di carta e cartone.

A Chiampo, in provincia di Vicenza, ha invece sede la Sicit Group, una eccellenza italiana della green e della circular economy che offre un servizi per il settore conciario vicentino, ritirando e trasformando dei residui in prodotti ad alto valore aggiunto, totalmente biodegradabili, senza rischi per la salute pubblica e l'ambiente, limitando quasi a zero la produzione di rifiuti. Ha ricavi per quasi 82 milioni di euro e occupa 130 dipendenti.

A Cittadella, nel Padovano, ha invece sede la Sirmax, specializzata nella fabbricazione di articoli in materie plastiche: ha 682 dipendenti e ricavi per quasi 470 milioni di euro.

Anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina parte dei fondi all'economia circolare. Tanto che il Gruppo Hera si è recentemente aggiudicato finanziamenti per oltre 130 milioni di euro a sostegno di progetti che vanno nella direzione della transizione ecologica, una importante iniezione di risorse che andrà a supportare attività che riguardano l'economia circolare, la transizione energetica, l'efficienza energetica e la tutela idrica in particolare nelle regioni Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Toscana. Quindici milioni andranno alle controllate Aliplast e Herambiente Servizi Industriali, a beneficio di 4 progetti "Faro" di economia circolare che prevedono la realizzazione di piattaforme per il recupero di materia. Cinque milioni sosterranno due impianti che operano nella filiera della carta tra cui quello di di Marano Vicentino che avvia al riciclo carta e cartone.

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