Carraro Group punta sulla crescita in India

PADOVA - Buone notizie per Carraro spa dall’importante mercato indiano dei trattori, dove il gruppo è presente da oltre 20 anni.
La congiuntura generale si sta infatti rivelando più positiva delle attese.
Dopo le ottime performance del 2020, in cui l’agricoltura indiana non ha subito grossi impatti dalla crisi pandemica, si prevede che la crescita continui nel 2021 e 2022.
Anche perché le forti proteste contadine degli ultimi mesi contro la riforma del governo di Delhi che introduce liberalizzazioni nel mercato agricolo non sembrano avere ripercussioni sul business della meccanizzazione.
Fonti locali di Carraro confermano che a gennaio 2021 le vendite di trattori in India sono cresciute del 46% rispetto allo stesso mese del 2020: 78.000 nuove macchine in un solo mese.
La congiuntura positiva si situa in un contesto di ottime prospettive di medio termine per tutta la meccanizzazione agricola indiana.
Un contesto di cui il gruppo di Campodarsego può ben beneficiare.
I clienti principali degli stabilimenti indiani di Carraro sono infatti grandi produttori di macchine agricole e movimento terra: CNH, Caterpillar, John Deere, Mahindra&Mahindra, Escorts, Same Deutz, ITL/Sonalika, Erkunt, Tata Hitachi, Manitou, Bull Machines.
Carraro India progetta e produce assali e trasmissioni per applicazioni agricole e movimento terra, ingranaggi e componenti meccanici.
Due stabilimenti e un centro di ricerca con oltre 1400 collaboratori: lo stesso numero di impiegati di tutti gli stabilimenti italiani del gruppo di Campodarsego.

La localizzazione è nel distretto dell’industria meccanica di Pune nello stato del Maharashtra, circa 200 km a est di Mumbai.
Da dove non viene servito solo il mercato indiano, che nel 2019 valeva per Carraro 76,3 milioni di euro, pari al 13,9% del fatturato totale del gruppo.
Carraro India infatti esporta anche in altri mercati: nel 2019 per 42,6 milioni di euro, di cui 15 milioni in Europa (3 milioni in Italia), 12 milioni negli Stati Uniti, 8 milioni in Sud America, 4 milioni in Turchia.
In 20 anni Carraro ha investito oltre 100 milioni di euro nei due stabilimenti di Ranjangaon.
A cui se ne aggiungono altri 20 per l’aggiornamento delle tecnologie produttive e ulteriori espansioni entro il 2023.
Dal 2013 a Pune è operativa la nuova sede del centro R&D di Carraro Technologies India con 60 tecnici e ingegneri che progettano e sviluppano nuovi prodotti e tecnologie, assali e trasmissioni.
Nella nuova area produttiva in ampliamento si situa una linea evoluta dedicata agli assali a portale per trattori compatti con motorizzazioni fino a 75 cavalli.
Un prodotto per il quale Carraro sta raccogliendo molti consensi da parte dei principali costruttori indiani di macchine agricole. Secondo una recente analisi di ICE il mercato indiano delle attrezzature agricole ha raggiunto il valore di circa 11 miliardi di euro nel 2019.
E si prevede che entro il 2024 arriverà a 14,6 miliardi, crescendo a un tasso annuo composto (CAGR) del 6%.
“Il mercato è attualmente guidato da una serie di fattori come la facile disponibilità di credito, incentivi governativi, aumento della produttività agricola, comparsa dell'agricoltura a contratto, aumento dei redditi rurali, etc.”, osserva Fabrizio Giustarini, direttore dell’Agenzia ICE di Mumbai.
“Gli ultimi anni hanno visto un notevole sviluppo della meccanizzazione agricola in termini di automazione e tecnologia. Una percentuale significativa di agricoltori ha già iniziato a sostituire il proprio bestiame con attrezzature meccaniche, soprattutto per lavorazione del terreno, semina, irrigazione, protezione delle piante e trebbiatura”.
Un trend importante in una nazione che ha la seconda più estesa superficie arabile del mondo e 15 zone agro-climatiche, dove il settore agricolo è la principale fonte di reddito per oltre il 70% del paese con milioni di aziende mediamente molto piccole.
La modernizzazione dell’agricoltura, fortemente incentivata dal governo, è quindi un obiettivo fondamentale.
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