Cantina produttori Cormons, ricavi in crescita a 10 milioni
L’assemblea dei soci ha dato il via libera al bilancio 2024/2025, il turnover è cresciuto del 3,4%. In aumento, del 12%, anche la remunerazione delle uve

Via libera al bilancio 2024/2025 della Cantina produttori di Cormons che chiude l’esercizio con un fatturato in aumento sull’anno precedente del 3,8%, a 9,8 milioni di euro.
Esponendo all’assemblea dei soci i principali indicatori del documento contabile, il commercialista della Cantina, Carlo Plet, ha messo in evidenza il calo dell’indebitamento, la tenuta della liquidità e una sostanziosa diminuzione delle rimanenze di magazzino, dovuta essenzialmente ad un aumento delle vendite del vino in bottiglia.
«Il risultato economico va ben oltre ogni nostra più rosea previsione, ma il lavoro svolto in questi anni, dagli investimenti per l’ottimizzazione delle risorse al miglioramento dei processi aziendali, dal riposizionamento qualitativo dei nostri vini e, non ultimo, al ricambio generazionale sia interno, con l’inserimento di figure giovani e preparate, che della base sociale, con l’entrata di tre nuovi soci, sta dando i frutti sperati anche in un momento economico molto difficile, non solo per il mondo vino»ha esordito il presidente della cantina, Filippo Bregant, rivolgendosi ai soci, riuniti in assembla lo scorso 26 ottobre, che ha ringraziato per la folta partecipazione.
«L’aumento della remunerazione delle uve, salito del 12%, rimane il nostro obiettivo principale e farlo in questo contesto economico è una grande soddisfazione per tutti» ha aggiunto il presidente che ha poi ringraziato il direttore generale Alessandro Dal Zovo per il lavoro svolto con dedizione e professionalità nel corso di quasi sette anni al vertice aziendale e che, con il suo operato, è stato il principale artefice del rilancio della cooperativa.
L’assemblea dei soci ha quindi approvato all’unanimità il bilancio.
«Stiamo vivendo un periodo storico di grande difficoltà per il comparto vitivinicolo, ma l’andamento positivo della cooperativa dimostra che la gestione “da buon padre di famiglia” di un’azienda, è sempre la chiave migliore per superare i momenti più complessi- ha detto dal canto suo Dal Zovo -. Questi sono i tempi dei margini ridotti all’osso a causa degli aumenti trasversali di tutti i costi di produzione e ogni spesa va analizzata e fatta solamente se strettamente necessaria per un migliore andamento della società».
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