Bedeschi costruirà un cementificio nel Corno d’Africa

Il progetto, del valore di 60 milioni di dollari, è oggetto dell’accordo siglato da Bedeschi con Horn Holding Group ltd (Hhg), società controllata del gruppo MSG di Dubai

Federico Piazza

PADOVA. Cresce e si diversifica il business in Africa per Bedeschi. A Berbera, in Somaliland, l’azienda padovana realizzerà e consegnerà nel giro di tre anni un moderno impianto chiavi in mano per la produzione di cemento e klinker che servirà il settore locale delle costruzioni e delle infrastrutture.

Il progetto, del valore di 60 milioni di dollari, è oggetto dell’accordo siglato da Bedeschi con Horn Holding Group ltd (Hhg), società controllata del gruppo MSG di Dubai specializzato in telecomunicazioni, cavi in fibra ottica e fornitura di servizi Internet, produzione, esplorazione di petrolio e gas, costruzioni, produzione e distribuzione di energia, logistica, spedizioni, servizi di transito e gestione di immobili e proprietà.

Un deal, quello tra Bedeschi ed MSG Group, che parla doppiamente padovano, perché ad assistere i contraenti è stato Bergs & More, studio di consulenza legale, fiscale e finanziaria con sede nella Città del Santo e presenza operativa in Africa e Paesi GCC, che ha agito come originator del progetto e ne ha seguito la negoziazione tecnica e finanziaria.

Il nuovo cementificio avrà inizialmente una capacità produttiva annua di 700mila tonnellate di cemento, per poi a regime arrivare a 1,2 milioni di tonnellate di cemento e 1 milione di tonnellate di klinker. «Abbiamo iniziato le prime visite in cantiere questi giorni, e la consegna dell’impianto funzionante per la fase 1 è prevista tra 18 mesi», commenta il managing director Rino Bedeschi. «Sarà uno stabilimento il più moderno possibile anche dal punto di vista dell’impatto ambientale e dei consumi, ed estremamente flessibile in termini di possibilità di produrre diverse tipologie di cemento rispetto alle esigenze del mercato locale, nella logica di portare vicino al consumatore l’ultima fase di raffinazione».

L’impianto, che sorgerà vicino al porto di Berbera, impiegherà direttamente 300 persone, e si calcola che altre 200 ne beneficeranno indirettamente, con ricadute positive anche per lo sviluppo infrastrutturale e le opportunità commerciali nell’area. Così il Somaliland, che è attualmente paese importatore di cemento, avrà una produzione locale destinata a soddisfare il fabbisogno domestico e dei mercati limitrofi, dove i processi di sviluppo ed urbanizzazione garantiscono una domanda di materiale in progressivo aumento.

La Repubblica del Somaliland, da 30 anni di fatto indipendente dalla Somalia, ha una popolazione di circa 6 milioni di abitanti e una superficie pari alla metà di quella dell’Italia. «Il Somaliland è un’area politicamente molto stabile, con una situazione generale tranquilla e una posizione geograficamente strategica nel Corno d'Africa, di fronte alla costa della Penisola Arabica», nota Bedeschi. Gli fa eco Rita Ricciardi, partner di Bergs & More: «L'accordo può aprire la strada a ulteriori forme di collaborazione e porta un'azienda italiana leader nel proprio settore in un mercato nuovo, inedito, complesso e, allo stesso tempo, concretamente inesplorato».

La commessa per questo cementificio è un ulteriore tassello nell’espansione tra Africa e Medio Oriente per la storica azienda padovana che dal 1908 opera nel campo delle soluzioni per cementifici, movimentazione di materiali sfusi, logistica dei container e laterizi.

«Il Maghreb è un mercato molto dinamico, mentre in Africa centrale sono in corso rilevanti investimenti infrastrutturali nella logistica per l’esportazione delle materie prime», osserva Bedeschi. «Quindi c’è molto da fare per aziende, come la nostra, con forti competenze tecnologiche sulle infrastrutture di movimentazione merci. Per esempio stiamo facendo un progetto molto interessante in Ghana per grandi gru portuali per il caricamento dei minerali su nave, e anche nella zona della Guinea equatoriale dove c’è un importante hub di esportazione di materie prime. Mentre in area GCC abbiamo parecchi progetti negli Emirati Arabi Uniti per impianti logistici utilizzati per l’esportazione di fertilizzanti».

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