Alimenti speciali, l’altoatesina Dr. Schär si espande a Trieste
Il gruppo pioniere dei prodotti senza glutine già presente con il centro R&S in Area Science Park aprirà un impianto pilota nella zona industriale di Sgonico per testare le sue nuove produzioni

Si espande la presenza di Dr. Schär a Trieste. Il gruppo altoatesino pioniere dei prodotti senza glutine e oggi specialista degli alimenti destinati a specifiche esigenze nutrizionali – 624 milioni di fatturato nel 2024, 18 sedi in 11 Paesi nel mondo – affiancherà al centro Ricerca e sviluppo, insediato dal 2003 negli spazi di Area Science Park, un nuovo impianto pilota che promette di portare a un nuovo livello l’innovazione in atto nel sito triestino.
Il nuovo plant troverà spazio in una struttura di 300 metri quadrati, precedentemente adibita a officina di falegnameria, nella zona industriale a Sgonico. Tra acquisto e lavori, un investimento da circa 1,2 milioni di euro. Nelle premesse del gruppo, lo spazio colmerà il divario tra esperimenti di laboratorio e produzione industriale, permettendo di testare le formulazioni a cui lavorano i ricercatori su una scala più ampia, che va dai 25 ai 50 chilogrammi di impasto, così da garantire la qualità del prodotto in ogni fase.
«In laboratorio lavoriamo con impasti da mezzo chilo, mentre in produzione il benchmark è di 200 chilogrammi. Ci mancava il passaggio intermedio», spiega Virna Cerne, senior director of global research & development e responsabile del Dr. Schär R&D Centre, che conta oggi un team di 35 persone. «Oltre a seguire i progetti di ricerca, sviluppiamo prodotti che poi portiamo nei vari stabilimenti produttivi. Facciamo prove di campioni, dal singolo biscotto al panino: è nel nostro centro di ricerca e sviluppo che nasce l’idea e da lì studiamo tutta l’industrializzazione fino alle linee produttive».
Nel sito aperto 22 anni fa nel parco scientifico triestino la multinazionale altoatesina studia i prodotti pensati per esigenze alimentari specifiche: celiachia e intolleranza al glutine, ma anche insufficienza renale con prodotti aproteici e alimenti per diete chetogeniche efficaci in caso di epilessia farmaco-resistente. «Nel 2003 l’azienda cominciava a diventare internazionale», racconta la responsabile della ricerca, «non era più così essenziale che la ricerca e sviluppo fosse concentrata vicino allo stabilimento produttivo, così ho proposto di entrare in un parco scientifico, anche per consentire un salto di livello all’attività di ricerca. All’inizio eravamo tre o quattro persone, ora siamo in 35. Tutti laureati e molti con Phd in varie materie».
Il laboratorio lavora in scala sui prodotti da forno che, una volta testati e approvati, verranno poi immessi sul mercato. È proprio il passaggio dalle piccole alle grandi dimensioni a porre qualche criticità al lavoro dei ricercatori. L’attuale impianto pilota di Dr. Schär si trova infatti a Klagenfurt, in Austria, a due ore di distanza dall’R&D Centre triestino.
Gli spazi ristretti di quell’impianto e, a partire dal periodo del Covid, le difficoltà legate agli spostamenti hanno convinto il gruppo a cercare una soluzione alternativa e soprattutto più vicina ai laboratori di ricerca. «All’inizio avevamo pensato di spostarci in una palazzina a Basovizza, all’interno del parco scientifico, ma non è stato possibile realizzare il progetto. Alla fine, abbiamo acquistato questa parte di capannone a Sgonico, che ci permetterà di spostare l’impianto attuale di Klagenfurt e anche di ampliarlo».
La vera innovazione del nuovo impianto pilota, che dovrebbe essere completato in primavera (l’acquisto è stato concluso alla fine dell’estate e il termine dei lavori è previsto per il mese di marzo), sta infatti nella strumentazione di cui sarà dotato. «L’idea è quella di farci aiutare dall’intelligenza artificiale nello sviluppo dei prodotti», spiega Cerne. «Vogliamo informatizzare il centro pilota per migliorare e accelerare le fasi di sviluppo dei prodotti e fare un salto di qualità nel lavoro, che ci permetta di andare più preparati negli stabilimenti di produzione».
Tutti gli strumenti saranno collegati con il sistema informatico del centro R&D, rendendo disponibili in ogni momento i dati. L’intelligenza artificale aiuterà poi a raccogliere ed elaborare tutti i parametri dei prodotti testati – ricetta, tempi di cottura, dimensioni, colore – così da suggerire in futuro come modificare la formulazione per ottenere i risultati migliori.
«Avendo più spazio, avremo anche la possibilità di prendere in affitto nuove macchine e tecnologie per realizzare le nostre prove. Il nuovo impianto pilota fa parte di una serie più ampia di progetti che stiamo portando avanti e per i quali abbiamo già in programma nuove assunzioni nei prossimi anni», anticipa la responsabile del centro.
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