Addio a Giordano Riello: l’imprenditore è morto all’età di 97 anni
Ha rivoluzionare il mercato internazionale della climatizzazione creando nel 1961 la Aermec di Bevilacqua, capofila di un gruppo che raggruppa oggi cinque aziende con più di 1.700 addetti e ricavi per oltre 500 milioni di euro

E' morto a 97 anni nella sua casa di Porto di Legnago (Verona) l'imprenditore Giordano Riello.
Uomo cresciuto a pane e officina in una delle grandi famiglie che hanno segnato la storia dell'industria veneta e italiana, è riuscito, con quel pallino per la ricerca impresso nel dna, ha rivoluzionare il mercato internazionale della climatizzazione plasmando nel 1961 dal nulla l'Aermec di Bevilacqua, capofila di un gruppo che raggruppa oggi cinque aziende con più di 1.700 addetti e ricavi per oltre 500 milioni di euro.
L' Aermec può essere considerata uno dei primi produttori di condizionatori in Europa. Ma l'ingegner Giordano Riello, ultimo rappresentante di una blasonata stirpe di industriali alla maniera di Marzotto, Olivetti e Zanussi, è stato fino all'ultimo un instancabile frullatore di idee e progetti. Fedele alla ricetta tramandatagli dal nonno Ettore, che ai primi del Novecento diede vita a Porto di Legnago alla prima officina diventata nel tempo la roccaforte dei bruciatori.
La famiglia di sangue e quella aziendale sono sempre state dall'ingegner Riello, classe 1926, un tutt'uno, una filosofia confermata dall'attenzione riservata da sempre a quelli che chiamava i suoi collaboratori anziché dipendenti. Uomini e donne che hanno toccato con mano in 60 anni di attività i benefici di un modello di welfare interno di cui Riello è stato uno degli antesignani.

Alla domanda se uno nasce imprenditore o lo diventa, aveva sempre risposto: "mi è servito molto essere nato in una famiglia di imprenditori dove il lavoro era una costante persino a tavola così come sono stato fortunato ad aver avuto bravi maestri". Il suo cruccio, fino all'ultimo giorno, è stato quello di non avere più al suo fianco la moglie Gabriella Ortini, sposata il 25 aprile del 1953. "Vivevamo in simbiosi, è stata la mia più stretta collaboratrice, senza i suoi consigli, i suoi incoraggiamenti nei momenti bui, la sua lungimiranza e il suo spirito analitico - sottolineava - non avrei fatto quello che ho fatto".
"È morto una grande innovatore dell'imprenditoria del Veneto, capace di portare la propria azienda, ma anche l'intero comparto, attraverso decenni di storia, restando fermo nella sua capacità di produrre nel segno della tecnologia e di una nuova capacità di fare impresa. Dove l'impegno sociale è andato di pari passo con la crescita economica". Lo dice all'ANSA il Presidente del Veneto, Luca Zaia, commentando la morte di Giordano Riello. "Mancherà molto al Veneto e all'Italia" conclude il Governatore.
"Con Giordano Riello se ne va un grande uomo, un capitano coraggioso che ha fatto la storia dell'imprenditoria italiana. Con la sua azienda ha contribuito a rendere il Made in Italy un punto di riferimento nel mondo intero, restando sempre legato al suo territorio. Ogni ramo della famiglia Riello ha espresso ed esprime oggi talenti imprenditoriali. Mi stringo alla famiglia tutta in questo momento di dolore". Così il Presidente di ICE Matteo Zoppas alla notizia della scomparsa dell'imprenditore Giordano Riello.
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