Abs e Tubisteel premiate da Siderweb come migliori aziende siderurgiche per tassi di crescita

Sono due le aziende del Nordest premiate ieri nell’edizione 2020 di Bilanci d’Acciaio di Siderweb, la community della siderurgia italiana. Si sono sitinte per avere i migliori tassi di crescita e redditività nei rispettivi comparti

MILANO. Sono due le aziende del Nordest premiate ieri nell’edizione 2020 di Bilanci d’Acciaio di Siderweb, la community della siderurgia italiana.Con i migliori tassi di crescita e redditività nei rispettivi comparti, si sono distinte la friulana ABS Acciaierie Bertoli Safau del Gruppo Danieli tra i produttori, e la vicentina Tubisteel nella prima trasformazione.

Lombarde le altre tre aziende premiate nei comparti distribuzione, centri servizi e commercio di rottame e ferroleghe. ABS di Pozzuolo del Friuli è l’azienda del Gruppo Danieli nata nel 1988 dalla fusione delle storiche acciaierie Officine Bertoli e Safau. “Siamo orgogliosi di questo riconoscimento”, ha detto il Ceo Stefano Scolari.

“Lo vediamo come una tappa del nostro percorso di evoluzione iniziato alcuni anni fa, basato su una visione di ABS che crea valore per il gruppo Danieli e sul capitale umano dal grande attaccamento all’azienda». L’accento sulla decisività degli investimenti è stato posto da Anna Mareschi Danieli, vice presidente di ABS e presidente di Confindustria Udine. Il Gruppo Danieli negli ultimi anni ha investito 1,7 miliardi di euro in innovazione e digitalizzazione, tra cui il nuovo grande impianto a vergella per ABS.

“Credo che gli effetti di quello che stiamo vivendo si potranno vedere solo tra qualche anno, sia in negativo, sia in positivo. Sopravvivranno gli strong innovator, con una selezione sempre più forte sul mercato”, ha detto Mareschi Danieli. “Parlando di sostenibilità, gli impianti per rendere completamente green le produzioni ci sono già. Abbiamo un impianto di riduzione diretta alimentabile sia a gas naturale che ad idrogeno dall’1% al 100% e soluzioni per rendere più sostenibile anche il forno elettrico. Questo quando però le infrastrutture europee e italiane lo renderanno tecnologicamente ed economicamente sostenibile”.

TubiSteel di Schio produce un’ampia gamma di tubi saldati in acciaio Inox, per applicazioni molto diversificate: alimentare, farmaceutico, petrolchimico, costruzioni, etc. Per il 70% destinati all’estero, soprattutto in Europa e Nordamerica. Il settore italiano della produzione di tubi è inoltre di gran lunga quello con le migliori performance economiche in Europa e tra i primi al mondo, come evidenzia l’analisi comparata internazionale dell’Ufficio Studi di Siderweb. È la seconda volta dopo il 2017 che Tubisteel si aggiudica il premio Bilanci d’Acciaio. Soddisfazione è stata espressa da Ottorino e Andrea Dani, amministratore delegato e responsabile tecnico di Tubisteel, che rimangono fiduciosi per il 2021 nonostante le incertezze per un possibile nuovo lockdown e contano di chiudere il 2020 con lo stesso risultato di fatturato intorno ai 12 milioni del 2019.

“I nostri punti di forza sono la diversificazione del mercato e la capacità di soddisfare le richieste tecniche molto dettagliate dei clienti, che comportano una variazione continua della lavorazione. Servono grandi abilità dei nostri lavoratori”, spiega Andrea Dani.

Che sottolinea però la difficoltà nel reperire personale adeguatamente preparato per lavorazioni ancora ad alta manualità: “Non è facile trovare saldatori, piegatori, calandratori”. L’evento Bilanci d’Acciaio, completamente on line quest’anno, non ha solo presentato l’analisi dei vari comparti siderurgici e dei bilanci 2019 di 5000 aziende operanti in Italia, di cui 1700 della parte alta della filiera e 3300 utilizzatrici di acciaio.

Ma ha anche fatto il punto sulle previsioni 2020 e sulle aspettative 2021, raccolte con un questionario ad hoc alle imprese. Nel 2020 ben l’87% degli operatori si aspetta una riduzione del fatturato, anche per valori consistenti, e solo il 4% stima un incremento rispetto al 2019. Il 13% prevede un utile superiore al 2019, mentre il 15% stima di chiudere in perdita. Per le altre imprese è atteso un calo più o meno ampio. Per il 2021 il 74% delle imprese ipotizza fatturato in crescita, il 16% un’ulteriore riduzione, il 10% stabile.

Riproduzione riservata © il Nord Est