Il bilancio della Camera di commercio, a Treviso record di aiuti per le aziende in crisi

 «Costretti a toccare i risparmi» spiega Pozza «Le entrate non bastano più, 4 milioni prelevati dall’avanzo di bilancio». Bruciati i fondi per il sostegno al credito, grande successo dei Consorzi Fidi
de polo agenzia foto film treviso conferenza stampa mario pozza camera commercio
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TREVISO. Aziende trevigiane mai così in difficoltà. Tanto che, per la prima volta, la Camera di Commercio ha dovuto attingere ai risparmi - gli avanzi di bilancio - per aiutare gli imprenditori della Marca alle prese con l’emergenza Covid: quattro milioni di euro prelevati dall’avanzo per sostenere il credito delle imprese. È la fotografia di un periodo nerissimo per l’economia trevigiana scattata da Mario Pozza, presidente Camera di Commercio, che prevede una seconda metà dell’anno altrettanto critica.
 
Gli aiuti alle aziende
 
«Gli interventi messi in campo con l’emergenza Covid ci hanno costretti a toccare gli avanzi di bilancio, perché con le sole entrate del diritto camerale non saremmo riusciti a far fronte alle spese» sottolinea Pozza, «parliamo soprattutto di interventi di sostegno al credito, con i contributi per abbattere i tassi di interesse. Ma anche di bandi per l’impresa 4.0, progetti di sostegno all’export tramite la promozione dei nostri prodotti, i Consorzi Fidi.
 
Il milione e 400 mila euro messo a disposizione degli imprenditori per abbattere il costo dei tassi d’interesse è stato letteralmente bruciato, segno che c’è stato bisogno di sostenere le aziende in una fase delicatissima, e ce ne sarà bisogno anche nei prossimi mesi perché gli indicatori economici non mostrano un’uscita rapida dal tunnel».
 
Tutti i settori sono stati colpiti dalle chiusure di marzo, aprile e maggio. Ce ne sono alcuni, tuttavia, che non si sono ancora ripresi completamente, come il turismo, la ristorazione e l’ospitalità. Le ultime rilevazioni pubblicate, firmate da Assindustria Venetocentro e Confartigianato, mostrano una notevole incertezza almeno fino a fine 2020.
 
Il futuro della sede
 
Domanda: non sarà che l’esborso imprevisto costringerà la Camera a rivedere anche i piani sulla riqualificazione della sede? «L’operazione dovrà metterci nelle condizioni di sborsare il meno possibile» conferma Pozza, «dobbiamo mantenere le risorse per il mondo dell’impresa, vista com’è la situazione. Tutti i progetti in piedi, comunque, andranno avanti».
 
La Camera di Commercio ha dato disponibilità di spazi sia al Comune, che potrebbe portarvi alcuni uffici del municipio, sia alle università, sempre alle prese con una complicata divisione degli spazi tra San Leonardo e l’ex complesso San Paolo, tra Università di Padova e Ca’ Foscari. La progettazione va avanti, forte di un principio: la Camera di Commercio avrà più spazio a disposizione rispetto al recente passato grazie allo smart working, che l’ente di Piazza Borsa - come migliaia di aziende sul territorio - continuerà ad applicare ai suoi dipendenti. 

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