I Tir viaggiano a biometano liquido: primo impianto in Europa lungo l’asse del Brennero
È stato inaugurato all’Autoporto di Sadobre, a pochi chilometri dal confine, una stazione di rifornimento per permettere ai mezzi pesanti di rifornirsi e viaggiare a emissioni zero. Il progetto si inserisce nell’ottica di rendere il Brennero un corridoio verde

BOLZANO. L’asse del Brennero diventa sempre più green. L’abbraccio alla transizione verde su ruota si stringe ancora di più grazie alla messa in servizio della prima stazione di rifornimento a livello continentale dotata di un impianto di distribuzione apposito per il Bio-Gnl, il biometano liquido. Inaugurata il 29 giugno all’Autoporto di Sadobre, lungo l’A22 nei pressi di Vipiteno e a pochi chilometri dal confine del Brennero, la stazione permetterà ai mezzi pesanti che trasportano merci di fare il pieno e ripartire a emissioni zero.

L’impianto è nato grazie alla collaborazione a tre tra Gruber Logistics, azienda di trasporti e logistica, Aps Fuel (Autoporto), e Ham, società italo-spagnola leader nella progettazione e costruzione di impianti a metano. «Il futuro che immaginiamo è fatto di carburanti a basse emissioni da utilizzarsi anche in presenza di trasporto combinato. Oggi tracciamo un nuovo punto di inizio per tutto il settore dei trasporti in Europa», ha spiegato con fierezza Martin Gruber, ceo dell’omonima azienda che è riuscita ad ottenere l’utilizzo del carburante in via esclusiva.
Corridoio verde
Un tassello fondamentale per quello che diventerà in futuro un vero e proprio corridoio verde a zero emissioni lungo il Brennero, vero apripista per le infrastrutture sostenibili dei prossimi anni. Un progetto già annunciato mesi fa dall’ad di A22 Diego Cattoni. È in quest’ottica che si inseriscono, ad esempio, i già esistenti distributori di idrogeno per autotrazione e l’impianto di produzione in-house dell’idrogeno di Bolzano Sud, utile ad autobus locali e utenti privati.

«Vogliamo stimolare la domanda di mezzi ad idrogeno attraverso la nostra offerta di carburante. La nostra politica aziendale per i prossimi anni – spiega Cattoni – sarà sempre tesa a realizzare, o promuovere una progressiva evoluzione tecnologica della mobilità tale da ottenere un vero e proprio “green corridor” attraverso le Alpi».
Un impianto unico
L’impianto è unico nel suo genere in Italia, ed è un’infrastruttura difficile da trovare sul mercato. Anche se a dominare c’è ancora il carburante diesel, il metano liquido rappresenta una realtà consolidata come valida alternativa. Quest’ultimo infatti riesce ad annullare le emissioni di CO2 e di polveri sottili nell’atmosfera, diminuendo così l’inquinamento in maniera considerevole. Oggi è possibile ottenere biometano liquido dalle biomasse, producendolo durante il processo di digestione anaerobica di quest’ultime. Il biometano liquido sta prendendo sempre più piede in Europa, ma non esistono ancora soluzioni che possano garantire completamente la tracciabilità della molecola Bio.

Inoltre, è facilmente trasportabile nei punti di rifornimento ed è per questo considerato particolarmente efficiente come carburante per il trasporto pesante. «Non solo si tratta di un carburante in grado di abbassare le emissioni del 95% rispetto al diesel ma previene le emissioni di CO2 che deriverebbero dagli scarti delle produzioni agricole facendone per l'appunto un carburante a zero emissioni», spiega Riccardo Piccolo di Ham, società che ha messo a disposizione il Bio Metano liquido.
Gli ostacoli nella distribuzione
Solitamente le stazioni non attrezzate mescolano metano di origine fossile a quello bio. Una falla da risolvere, separando i due composti e offrendo soluzioni più pulite. L’Autoporto ora è dotato di un sistema d’eccellenza di rifornimento e distribuzione del biometano che lo divide da quello fossile. «Ad oggi il biogas viene inserito in rete con metano normale e poi liquefatto oppure portato in stazioni di rifornimento e mescolato con carburante fossile. Avendo creato un serbatoio di stoccaggio ad hoc, siamo l’unica stazione in Europa che può preservare la purezza del Bio carburante ed entro la fine del 2021 potenzieremo ulteriormente l’impianto con un erogatore di idrogeno», ha sottolineato infine Roberto Padovani, proprietario della stazione e titolare di Aps Fuel.
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