Granarolo chiude con utile a 13,3 milioni in calo

BOLOGNA. Granarolo ha chiuso il 2019 con un utile di 13,3 milioni di euro, in calo di 3,4 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. I ricavi sono saliti dell'1,2% a 1,317 miliardi di euro, l'ebitda e' sceso del 4,4% a 73 milioni con margine al 5,5%, in linea con le stime del gruppo.

L'ebit si attesta a 27,4 milioni di euro, pari 2,1% dei ricavi di vendita, in decremento di 12 milioni di euro in confronto al 2018. La Posizione Finanziaria Netta 2019 risulta pari a 161,8 milioni di euro, in incremento di 15,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018. Il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre all'assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 12,5 milioni di euro. Nel dettaglio, le vendite del Gruppo sono tradizionalmente concentrate in Italia, (67,5% dei ricavi) Per Granarolo le vendite estere ammontano a 429 milioni di euro e pesano per il 33% del fatturato, rappresentando il 7,3% delle esportazioni nazionali del comparto. Sui mercati esteri nel 2019 si e' registrato un incremento del fatturato di 16 milioni di euro pari al +4%.

"Abbiamo lavorato per innovare prodotti, packaging e processi, consolidato la nostra presenza in molti paesi, chiuso bilanci positivi negli ultimi anni e questo ci consentira' di affrontare meglio il futuro inaspettato di fronte al quale ci troviamo. Il nostro Paese andra' quasi sicuramente in recessione. Occorrera' mantenere vivo e attivo il nostro tessuto produttivo, in particolare la filiera agroalimentare, affinche' possa presidiare gli anelli della catena del valore, nazionali e internazionali, e non restarne escluso in futuro quando l'economia mondiale ricomincera' la sua marcia. La pandemia ci pone di fronte a sfide nuove e noi dobbiamo essere in grado di essere protagonisti del cambiamento'.

Lo ha dichiarato il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari. Commentando i risultati 2019, Calzolari ha sottolineato che "abbiamo registrato dati soddisfacenti in linea con le attese, frutto di un lavoro impegnativo, in un anno non facile in cui abbiamo affrontato l'inflazione della materia prima e la flessione dei nostri mercati. Abbiamo portato avanti un piano industriale orientato alla sostenibilita', in coerenza con l'efficientamento organizzativo sollecitato dalla proprieta', nell'ottica di supportare il Gruppo in un momento di veloci e profondi cambiamenti rimettendo al centro, in parziale rimodulazione della strategia del recente passato, il latte e la nostra filiera su cui in corso d'anno abbiamo investito importanti risorse che sono state premiate da un recupero di circa 2 punti di quote di mercato".

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