Generali, c'è Societé Generale con la quota del 4,17%

Il gruppo francese Societé Generale (Socgen) spunta nelle Assicurazioni Generali con una partecipazione aggregata pari al 4,171% del capitale. La quota in questione non è rappresentata da azioni ma da diritti di voto, derivati e opzioni, non tutte peraltro “regolabilI” in azioni, cioè in grado di trasformarsi in titoli di capitale con i quali votare in assemblea. La partecipazione, che è stata resa nota sulla base delle nuove regole della Consob, è costituita da diritti di voto per lo 0,9% del capitale, da una partecipazione potenziale pari all'1,557%, da altre posizioni lunghe con regolamento fisico (cioè in azioni) per lo 0,352% e da altre posizioni lunghe con regolamento in contanti pari all'1,362%. Al netto di queste ultime, la quota che potrebbe attribuire diritti di voto ammonta al 2,8%. Quota peraltro che non è tutta nella disponibilità della banca, essendo in parte oggetto di opzioni “europee”, dunque esercitabili soltanto alle date di scadenza (comprese tra il settembre del 2016 e il dicembre del 2020). La partecipazione aggregata era ancora più rotonda lo scorso 22 luglio, data nella quale ammontava al 5,828% del capitale. L'ombra di Socgen emerge proprio mentre nelle ultime settimane si è tornato ad almanaccare di una fusione tra Generali e Axa sponsorizzata dal finanziere francese Vincent Bolloré, il quale punterebbe a rafforzare la sua presenza in Mediobanca - che è primo azionista del Leone di Trieste - rilevando da Unicredit la sua quota in Piazzetta Cuccia. Uno scenario quest’ultimo alimentato dall'altolà preventivo filtrato da Palazzo Chigi nei confronti di Bolloré che, dopo aver portato la sua Vivendi sulla plancia di comando di Telecom, ha rotto come noto l'accordo con Mediaset per rilevare Premium, suscitando più di un'irritazione per la “disinvoltura” con la quale si muove sulla scena finanziaria italiana. «Sono soltanto fantasiose elucubrazioni estive. Cerchiamo di stare con i piedi per terra» ha dichiarato qualche giorno fa il presidente delle Generali, Gabriele Galateri di Genola, escludendo progetti di aggregazione con Axa. E anche in ambienti vicini ai soci del Leone, i cui titoli da qualche tempo arrancano in Borsa, l'apparizione di Societé Generale pare non destare alcuna preoccupazione, secondo quanto filtra. Il tempo in ogni caso chiarirà quelle che sono le intenzioni di SocGen e permetterà anche di capire se dietro le operazioni montate dalla banca transalpina siano in corso delle manovre di avvicinamento al Leone di Trieste.
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