Fronda anti-Destro, è guerra aperta per la presidenza di Assindustria VenetoCentro

PADOVA. È guerra aperta a Padova sulla corsa alla presidenza di Assindustria Venetocentro. La dialettica della doppia candidatura per la guida della seconda associazione confindustriale del Paese sembra oramai a un punto di rottura: le fazioni che appoggiano Leopoldo Destro, il 45enne amministratore delegato dell'Aristoncavi di Brendola, e il 56enne Mario Ravagnan, presidente dell'omonimo gruppo e dei metalmeccanici di Assindustria, affrontano uno scontro durissimo al quale i trevigiani guardano con malcelato timore.lettera ai probiviriÈ stato coinvolto l'istituto di garanzia e controllo dei Probiviri.
Già alla metà di giugno un documento ufficiale inviato proprio ai Probiviri di Assindustria Venetocentro ha sollevato un'eccezione pesante alla candidatura di Destro: Aristoncavi è un'impresa di Vicenza e la scelta di uscire da quell'associazione circa due anni fa per entrare in Assindustria Venetocentro con la semplice iscrizione, alla Camera di Commercio di Padova, di un'unità locale con un solo dipendente, non sarebbe sufficiente a fare del manager un rappresentante dell'imprenditoria padovana e trevigiana né tanto meno giustificherebbe una sua iscrizione alla sezione patavina di Avc.
Una patata così bollente da spingere i Probiviri locali a condividere la questione con l'organo di controllo della Confindustria nazionale. la rispostaE Roma, il 10 agosto scorso, ha risposto con una missiva in cui si chiarisce che Destro potrà essere candidato a Padova solo qualora la sua iscrizione ad Assindustria Venetocentro fosse supportata da una seconda iscrizione, alla sezione vicentina dell'associazione.
Un'iscrizione che dovrebbe comunque avvenire prima del 22 settembre, la data ultima che i 5 saggi di Avc si sono dati per concludere le consultazioni della base associativa e per l'identificazione di un candidato da presentare all'assemblea generale. E mentre si attende che Confindustria Vicenza proceda alla re-iscrizione di Destro, il segnale sembra essere difficilmente ignorabile. la manovraDietro la segnalazione si aggregherebbe una parte importante dell'imprenditoria padovana pronta a schierarsi apertamente in favore di Mario Ravagnan.
Il gruppo, che sarebbe guardato con curiosità da quella componente di Treviso ignara della vicenda, raccoglierebbe, solo nel padovano, oltre 70 imprenditori in parte importante del settore metalmeccanico, e vedrebbe tra i suoi capofila pilastri della vita industriale di questi territori pronti a giocare tutte le proprie carte per ottenere la massima rappresentanza dal primo presidente unico di Assindustria Venetocentro.
In effetti l'accordo tra gentiluomini che accompagna l'atto di fusione tra le due territoriali prevede che il primo presidente espressione dell'assemblea congiunta di Avc (dopo il tandem Finco-Piovesana) debba essere un padovano. E sebbene in questi due anni Destro, in Assindustria Venetocentro, abbia fatto un percorso rapido di crescita, diventando prima vicepresidente di Confindustria Veneto e consigliere nazionale, a preoccupare i padovani sarebbero le garanzie di rappresentanza che l'ad di Aristoncavi può fornire a Padova e Treviso. --
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