UniCredit sale in Commerzbank. Il Golden Power verso la bocciatura

Via libera delle autorità sulla banca tedesca, la quota è già al 20%. Intanto l’Ue si appresta a dichiarare illegittimo lo stop su Banco Bpm

La redazione

Quella di ieri è stata una giornata importantissima per UniCredit. L’istituto guidato da Andrea Orcel ha comunicato di aver ricevuto tutte le necessarie approvazioni legali e regolamentari, comprese quelle della Bce, dell’Autorità federale tedesca per la concorrenza e della Fed americana, e di aver convertito in azioni circa il 10% della sua posizione in derivati su Commerzbank, salendo così a circa il 20% anche dei diritti di voto.

Il restante 9% verrà convertito «a tempo debito, raggiungendo circa il 29% dei diritti di voto»: «Con questi passi - ha detto l’istituto - UniCredit diventa il maggiore azionista di riferimento di Commerzbank».

Mentre muove in Germania, la banca potrebbe presto vedere cambiare anche il contesto in Italia, dove è impegnata nella conquista di Banco Bpm.

è attesa per oggi la sentenza del Tar del Lazio in merito ai vincoli posti dal governo di Giorgia Meloni all’Ops sul Banco, la pronuncia potrebbe essere superata dalle decisioni in arrivo da Bruxelles, con la Commissione europea che sarebbe orientata a estromettere l’esecutivo italiano dalla partita. Ieri l’agenzia di stampa Bloomberg ha pubblicato infatti un’indiscrezione secondo cui la Commissione Ue sarebbe pronta a bocciare il Golden Power, lo strumento normativo attraverso il quale il governo ha posto una serie di condizioni alla banca se vorrà procedere nel tentativo di acquisire il controllo dell’istituto lombardo-veneto. Secondo la ricostruzione, le autorità comunitarie contestano all’esecutivo di aver imposto condizioni non giustificate.

Oltre al diktat di lasciare la Russia entro nove mesi, era stato chiesto alla banca di impegnarsi a non ridurre il numero complessivo degli sportelli bancari (il che vorrebbe dire rinunciare a priori a generare efficienza in presenza di sovrapposizioni territoriali), né il rapporto tra impieghi e depositi (a prescindere da come andrà la congiuntura). Stando alla notizia di Bloomberg, le conclusioni dell’Ue verranno presto recapitate al governo, con l’indicazione che quest’ultimo non aveva il diritto di influire sul progetto di acquisizione.

Di fatto Bruxelles finirà con l’avocare a sé il potere di porre condizioni. Una mossa che segnerebbe un punto a favore di UniCredit, considerato che già il mese scorso dall’Ue è arrivato il via libera all’operazione. Il disco verde è arrivato dopo un confronto con la DgComp europea, l’autorità che vigila sulla concorrenza del settore bancario in Europa, conclusosi con la decisione di cedere 200 filiali dell’istituto lombardo-veneto in caso di successo dell’operazione.

Questo per superare i limiti antitrust, pari al 20% della quota di mercato su base provinciale. Dopo la diffusione delle indiscrezioni di ieri sul Golden Power (la notizia su Commerzbank è arrivata in tarda serata), entrambi i titoli interessati sono stati interessati dagli acquisti con UniCredit che ha chiuso la seduta a +1,9% e Banco Bpm a +3,6%%. Tornando alla decisione del Tar, ogni ipotesi è aperta e dalle società interessate non arrivano commenti in merito.

È possibile che i giudici diano ragione al governo o alla banca di Orcel, così come che l’Ops venga sospesa fino alla fine dell’anno in attesa di un pronunciamento definitivo delle autorità interessate. Date le tempistiche, è difficile immaginare che la sentenza attesa per oggi possa essere influenzata dalle voci in arrivo da Bruxelles. Anche prescindendo dall’intervento comunitario, la pronuncia del Tar potrebbe non segnare un punto definitivo, dato che potrà essere oggetto da entrambe le parti di un ricorso al Consiglio di Stato. —

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