Mutui, a Nord Est torna la voglia di mattone: contratti per 1,4 miliardi
I dati della Banca d’Italia sulle erogazioni effettuate dalle banche nel primo trimestre. Trieste e Vicenza guidano la crescita, mentre Padova e Verona restano al top per volumi

Il taglio dei tassi di interesse, il ritorno della domanda di acquisto, la forte ascesa delle surroghe. Sono i principali elementi che permettono al mercato dei mutui di vivere una fase di forte espansione a Nord Est.
A certificarlo sono i dati della Banca d’Italia che, al 31 marzo 2025, mostrano un balzo significativo delle erogazioni per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie: tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige i nuovi contratti toccano 1,425 miliardi di euro, con un incremento annuo del 39,9%.
Un risultato che segna un cambio di passo importante rispetto al 2024 e che si accompagna a una crescita sorprendente dei rifinanziamenti: le surroghe raddoppiano (+119,3%) e le sostituzioni (ossia la chiusura anticipata di un mutuo esistente tramite l’accensione di un nuovo mutuo) salgono di quasi il 60%.
Dietro questi dati c’è una crescente fiducia delle famiglie, favorita da tassi più competitivi e da una maggiore disponibilità delle banche a sostenere l’acquisto della casa.

Le regioni
Il Veneto si conferma il vero motore dell’area. Con 990,8 milioni di euro di nuovi contratti, la regione guida la classifica per volumi, crescendo del 39,8% rispetto a un anno fa. Anche il Friuli Venezia Giulia mostra un’ottima performance: 229,7 milioni di nuovi mutui e un aumento del 39,1%. Ma la sorpresa arriva dal Trentino-Alto Adige, che registra la crescita più alta tra le tre regioni: 204,2 milioni e un 41,5%. Ancora più marcato è l’aumento delle surroghe – i trasferimenti di mutuo da un istituto all’altro per condizioni più vantaggiose – che segnano un vero e proprio boom: +114,7% in Veneto, +89,4% in Friuli Venezia Giulia e un impressionante +233,7% in Trentino-Alto Adige. Anche le sostituzioni accelerano, rispettivamente con +53,9%, +85,7% e +82,3%.
Le province
Nel dettaglio provinciale, il Veneto presenta un quadro molto articolato. Padova e Verona si contendono il primato con oltre 206 milioni di nuovi mutui ciascuna. Subito dietro Venezia (184,4 milioni), Treviso (175,1 milioni) e Vicenza (160,8 milioni). Queste cinque province da sole concentrano quasi l’80% dell’intero mercato veneto, lasciando a Belluno e Rovigo un ruolo più marginale. Se però si guarda ai ritmi di crescita, è Vicenza a sorprendere tutti, con un +61% nei nuovi contratti rispetto al 2024, seguita da Trieste (+48,6%), Gorizia (+46,1%) e Padova (+41%). Anche Treviso (+39,8%) e Venezia (+34,1%) registrano incrementi consistenti. In Friuli Venezia Giulia il peso maggiore spetta a Udine, che concentra circa il 40% delle nuove erogazioni (92,1 milioni), seguita da Pordenone (59,8 milioni, 26%), Trieste (47,4 milioni, 20,6%) e Gorizia (30,4 milioni, 13,3%).
La seconda vita dei mutui
L’altro grande fenomeno di questa fase riguarda le surroghe e le sostituzioni, che segnalano la volontà di molte famiglie di rinegoziare le condizioni dei propri mutui. In Veneto spiccano le performance di Padova (+176%) e Verona (+122,6%), ma il record è di Belluno, che segna un incredibile +565%, un dato che riflette l’attenzione crescente ai tassi di interesse. In Friuli, invece, il fenomeno è guidato da Udine (+149,9%) e Trieste (+161,1%), mentre Gorizia cresce del +44,5% e Pordenone del +11,9%. Le sostituzioni seguono un percorso simile: Verona segna un picco del +178,4%, Padova cresce del +94,6%, Udine del +45,8% e Treviso del +23,9%. Segnali che raccontano una fase di mobilità finanziaria senza precedenti.
Il mercato si trasforma
Il quadro che emerge è quello di un Nord Est dinamico e vivace, dove la crescita è diffusa e tocca quasi tutte le province. La domanda di nuovi mutui è in forte ripresa e va di pari passo con l’attività di rinegoziazione, segno che le famiglie non solo tornano a comprare casa, ma cercano anche di ottimizzare i costi del credito.
Con i tassi in discesa e una maggiore concorrenza tra gli istituti bancari, secondo gli addetti ai lavori le prospettive per i prossimi mesi restano positive. Il 2025 potrebbe diventare l’anno in cui il mercato immobiliare del Nord Est recupera slancio e consolida nuove abitudini finanziarie.
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