Mps-Mediobanca, la difesa di Giorgetti: «Nessuna ingerenza»

La decisione, ha chiarito il ministro nell’informativa alla Camera, «è stata presa dai manager della banca senese in maniera autonoma

La redazione

È una difesa articolata quella che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha portato ieri in Parlamento sull’operazione che ha visto Monte dei Paschi di Siena lanciare l’Ops su Mediobanca, respingendo con nettezza ogni ipotesi di interferenza politica o di regia del Tesoro.

La decisione, ha chiarito il ministro nell’informativa alla Camera, «è stata presa dai manager della banca senese in maniera autonoma e noi, come azionisti, abbiamo preso atto», ribadendo che il ministero «non ha esercitato alcuna ingerenza o pressione nelle diverse interlocuzioni avute con esponenti del sistema creditizio».

Va però ricordato che l’11 aprile 2025, ascoltato dalla Consob, Francesco Gaetano Caltagirone aveva dichiarato che «il Mef ha sondato taluni potenziali investitori... Si è parlato anche di altre società tra cui Bpm, Anima, Delfin. I contatti sono avvenuti personalmente tra me e il ministro dell’Economia (...) nelle quattro/cinque settimane precedenti la gara».

E Giorgetti ieri ha spiegato che «il Mef non ha conosciuto prima della presentazione del book né il numero degli investitori individuati né la modalità di selezione».

La scelta del bookrunner, ha aggiunto, è dipesa dal fatto che l’offerta «garantiva le migliori condizioni per la dismissione delle quote permettendo un maggior introito per le casse dello Stato».

Secondo il ministro, «all’esito del bookbuilding» e a fronte di ordini superiori a due volte l’offerta e di un premio di oltre il 5% sul prezzo di Borsa, il Mef ha deciso di incrementare la quota collocata, «similarmente a quanto fatto nei precedenti Abb», assegnando i titoli agli investitori con i prezzi più elevati. Un passaggio che, ha sottolineato, ha trovato la piena legittimazione europea: «La stessa Commissione europea… ha concluso nel senso che la procedura di dismissione è stata aperta, trasparente e competitiva». —

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