Mediobanca, Mps al 38%: decisivi Delfin e Benetton
Le adesioni all’Opas hanno superato ieri la soglia del 35% necessaria per il successo dell’offerta. Anche Edizione ha consegnato il suo 2% a Siena dopo il rilancio annunciato da Rocca Salimbeni

Monte dei Paschi è sempre più vicino ad espugnare Piazzetta Cuccia. Le adesioni all’Opas hanno superato ieri il 38,5% del capitale, ben oltre la soglia minima del 35% necessaria per il successo dell’offerta.
Con questo risultato, l’istituto senese guidato da Luigi Lovaglio centra il primo obiettivo strategico nel percorso verso la conquista del santuario della finanza milanese considerato fino ad oggi inespugnabile.
Un’operazione resa possibile anche da un pezzo importante della finanza con radici a Nord Est. Il primo varco era infatti stato aperto da Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio guidata da Francesco Milleri, in tandem con il costruttore Francesco Gaetano Caltagirone.
Successivamente era stato Massimo Doris a tirarsi fuori dalla contesa mettendo sul mercato il 3,5% detenuto da Mediolanum. Ma è stata la famiglia Benetton a giocare nelle ultime ore un ruolo decisivo decidendo di schierarsi apertamente con Mps nel suo assalto a Piazzetta Cuccia.
Edizione, ha infatti consegnato il suo 2% a Rocca Salimbeni valutando «positivamente», come è stato fatto filtrare da fonti finanziarie vicine al gruppo di Ponzano, «il progetto industriale sotteso all’operazione lanciata da Mps e adeguata la valutazione finanziaria».
La spinta decisiva è arrivata dopo il rilancio annunciato lunedì da Mps, quando le adesioni si erano fermate al 30,1% del capitale. Ieri pwerò sono state conferite all’offerta 68.251.891 azioni Mediobanca, portando il totale dei titoli consegnati a 313.252.717, pari esattamente al 38,5172% del capitale. Un’accelerazione significativa, che ha rafforzato il progetto di Siena e reso più solido il consenso intorno all’operazione.
A determinare l’impennata hanno contribuito anche alcuni soci storici di Mediobanca, che nelle ultime ore hanno ufficializzato il loro sostegno all’offerta di Rocca Salimbeni. Tra questi figurano Enpam (la Cassa previdenziale dei medici, con una quota del 2%) e la famiglia Tortora con l’1,1%. Questi pacchetti si aggiungono alle adesioni già formalizzate da Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, e dal gruppo Caltagirone.
Il successo dell’Opas è arrivato all’indomani del ritocco dell’offerta deciso da Montepaschi, che ha inserito una componente cash di 0,9 euro per azione, pari a un esborso complessivo stimato in circa 750 milioni. Contestualmente, Siena ha comunicato la rinuncia alla condizione originaria che subordinava l’efficacia dell’offerta al raggiungimento di una soglia del 66,67% del capitale di Mediobanca. È invece rimasta invariata la soglia minima del 35%, che ora è stata superata, rendendo l’operazione pienamente efficace.
L’offerta si concluderà l’8 settembre. Con il superamento di questo primo traguardo, la partita per la nascita di un nuovo polo bancario italiano entra ora in una fase cruciale. Al netto di sorprese che possono ancora arrivare dalla Procura di Milano.
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