Mediobanca, il patto voterà in assemblea la lista del cda

Lunedì 25 settembre la riunione dei soci storici che garantiscono sostegno al management Delfin prepara una propria lista: fra i candidati l’ex Cfo di Generali Panizza e Sabrina Pucci
Alberto Nagel, ceo di Mediobanca
Alberto Nagel, ceo di Mediobanca

L'accordo di consultazione fra i soci storici di Mediobanca, che raggruppa il 10,8% del capitale, appoggia la lista del cda uscente, guidata dal presidente Renato Pagliaro e l'amministratore delegato Alberto Nagel. È il messaggio arrivato chiaro al termine dell'assemblea del patto light, che non vincola i partecipanti al voto ma che in assemblea si è sempre espresso in modo compatto.

La riunione, durata circa due ore, si è tenuta in mattinata in Piazzetta Cuccia con molti esponenti collegati a distanza per esaminare il bilancio dell'ultimo esercizio in vista dell'assemblea del 28 ottobre, chiamata a rinnovare l'intero board per il quale Delfin, primo azionista con una quota del 19,8%, presenterà una propria lista di 5 nomi.

Tra i candidati ci saranno con ogni probabilità Sandro Panizza, l'ex chief risk officer di Generali oggi commissario straordinario di Eurovita, e Sabrina Pucci, docente all'università Roma Tre ed ex consigliere del Leone. L'orientamento prevalente nella cassaforte degli eredi di Del Vecchio risulta essere quello di non candidare esponenti di Delfin o delle aziende del gruppo.

Si sarebbe scelto di presentare una lista lunga ma di fermarsi a 5 nomi senza arrivare a 7 ed evitare quindi lo scontro totale e il crearsi di una situazione a dir poco complicata. In caso di vittoria in assemblea sulla lista del cda uscente, il nuovo cda sarebbe infatti spaccato in due e di fatto bloccato: 7 rappresentanti di Delfin, che è chiamata dalla Bce a mantenere un profilo di investitore finanziario, e 7 del consiglio uscente con il consigliere di Assogestioni a fare da ago della bilancia.

«Il patto voterà come ha sempre fatto la lista del consiglio, almeno credo dato che ciascuno poi è libero», ha detto uno dei partecipanti al termine dalla riunione che è stata soprattutto dedicata a prendere visione dei «conti bellissimi» del bilancio 2022-2023 già comunicato al mercato lo scorso luglio. Una dichiarazione più ampia è stata data in parallelo dal presidente dell'accordo di consultazione Angelo Casò.

«I risultati della banca sono molto forti. È convinzione condivisa dai partecipanti all'accordo di consultazione che il cda e il management abbiano lavorato molto bene e che il nuovo piano, che ha obiettivi ambiziosi, sia la strategia giusta per creare ulteriore valore. Per questo - ha proseguito - l'accordo di consultazione, come fatto fin qui, sostiene con convinzione il management della banca e auspica che il prossimo cda possa proseguire il lavoro impostato con il piano One Brand One Culture».

A beneficare dei risultati e dei dividendi fin qui raggiunti, e da raggiungere nei prossimi tre anni, sono gruppi del calibro di Mediolanum, che detiene la quota maggiore (il 3,4%) all'interno del patto leggero di Mediobanca, e azionisti vecchi e più recenti come Gavio, Lucchini, Pecci, Angelini, Monge e Pittini. Fuori dall'accordo di consultazione, è atteso poi un voto a favore del candidati del cda uscente da parte di un altro socio di rilievo, Unipol, che ha in mano il 2% della banca. Devono invece ancora decidere come muoversi, se astersi o quale lista votare votare, i Benetton, che l'anno scorso all'assemblea di Generali avevano affiancato la Delfin di Leonardo del Vecchio e il gruppo Caltagirone.

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