Lovaglio spinge Mps: «Con Mediobanca in pole per il risiko»

L’ad di Mps: «Ribadisco che il nostro target è arrivare almeno al 66,7% del capitale e sono fiducioso che ci arriveremo»

La redazione

 

L’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, ostenta ottimismo sull’esito dell’offerta pubblica di scambio per Mediobanca dopo gli incontri con gli investitori avuti a Londra e a New York. E pur restando “focalizzato” su Piazzetta Cuccia non si preclude la possibilità di giocare un ruolo da protagonista, da una posizione di maggior forza, in un futuro nuovo giro di consolidamento.

I feedback sono stati «assolutamente positivi» , ha detto intervistato da Class Cnbc, «ribadisco che il nostro target è arrivare almeno al 66,7% del capitale e sono fiducioso che ci arriveremo». Nessuna intenzione, per ora, di ritoccare il corrispettivo di 2,533 azioni del Monte per ogni titolo Mediobanca, definito «corretto».

Intanto la rinuncia di Unicredit all’Ops su Banco Bpm non ferma la richiesta di chiarimenti da parte di Bruxelles all’Italia sul Golden Power. «Prendiamo atto della decisione di non procedere con l’offerta» ma «il decreto rimane sul tavolo e la lettera che avevamo inviato riguardava il decreto. Quindi, poiché il decreto rimane sul tavolo, anche i nostri colloqui con le autorità italiane rimarranno validi», è la precisazione arrivata dal portavoce della Commissione europea, Thomas Regnier. «Abbiamo inviato una lettera e l'obiettivo è ottenere una risposta. I nostri scambi con gli italiani sono buoni e continuiamo su questa base», è l’ulteriore indicazione di Regnier.

Il governo italiano risponderà entro i tempi previsti e cioè 20 giorni lavorativi dal 14 luglio quando è stata inviata all'esecutivo la lettera in cui l'Ue ha avvertito che il Dpcm è a rischio revoca perché contrario al diritto europeo. La conclusione preliminare è stata che l'Italia ha violato l'articolo 21 del Regolamento Concentrazioni.

«Risponderemo semplicemente riprendendo la sentenza del Tar che ci soddisfa e riconosce un principio, che la sicurezza economica è parte della sicurezza nazionale», è stata la replica negli stessi giorni del ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti. 

 

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