La cassaforte della famiglia Zambon chiude con un utile di 49 milioni
La cedola ha remunerato Gefim, che sta in cima alla catena di controllo, a monte della holding Zc che controlla con l’87,7 per cento, ed ha il capitale distribuito equamente tra i membri della famiglia, ciascuno dei quattro fratelli, Chiara, Elena, Margherita e Gaetano tengono il 25 per cento della cassaforte

Il 2021 si chiude in positivo per Zambon Company, holding che controlla l’omonimo gruppo farmaceutico. L’utile è cresciuto a quasi 49 milioni di euro, rispetto ai 992 mila euro dell’anno precedente. Lo scrive Mf. La famiglia ha così deciso per la destinazione di un dividendo di circa 25 milioni di euro, mentre la parte restante è stata inscritta a riserva. La cedola ha remunerato Gefim, che sta in cima alla catena di controllo, a monte della holding Zc che controlla con l’87,7 per cento, ed ha il capitale distribuito equamente tra i membri della famiglia, ciascuno dei quattro fratelli, Chiara, Elena, Margherita e Gaetano tengono il 25 per cento della holding. Gaetano Zambon possiede anche quote direttamente nel capitale del colosso farmaceutico italiano.

L'aumento di redditività di Zambon Company si deve al migliore dividendo dall'operativa italiana Zambon spa, cresciuto anno su anno da 10 a 57 milioni, a cui s' è aggiunto il calo delle svalutazioni da 6,4 a 4,6 milioni. Nel bilancio consolidato che mostra per contro un utile progredito anno su anno da 52,3 a 63,1 milioni e un ebit limato da 78,3 a 73,5 milioni, sui 696,4 milioni di ricavi (in linea col precedente esercizio), il settore farmaceutico ha visto le vendite tenere a 638 milioni con un utile in miglioramento da 57,5 a 65 milioni. Le vendite del comparto chimico sono salite da 45,6 a 47,5 milioni con un utile in calo a oltre 4,2 milioni.
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