Il risiko bancario, i rapporti Delfin-Caltagirone sotto la lente della Procura
A Milano fascicolo aperto dopo un esposto di UniCredit: indagine sull’ipotesi di un concerto. Intanto Generali avvia l’esame sull’Ops Mediobanca

Generali conferma che «esaminerà tutte le implicazioni commerciali, economiche e di valore» dell'Ops di Mediobanca su Banca Generali, offerta «che andrebbe a definire una partnership con un primario leader nel settore del Wealth Management». Lo ha affermato ieri sera il Leone in una nota.
Generali «conferma di aver avviato il processo volto a esaminare compiutamente la proposta avanzata da Mediobanca, nel pieno rispetto della procedura in materia di operazioni con parti correlate del gruppo».
Intanto sull’Ops su Banca Generali l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel, ha incassato il sostegno di Norges Bank, oltre a quello di Mediolanum, in vista della decisiva assemblea di lunedì prossimo. L’Offerta di Mediobanca su Banca Generali rimane quindi un fronte caldo, ma l’intero risiko bancario lo sta diventando anche sul piano giudiziario.
«Non è stato presentato alcun esposto alla Procura di Milano avente ad oggetto il concerto relativo ad operazioni di mercato in essere», hanno precisato fonti di Mediobanca in merito alla notizia della presenza di un esposto di Piazzetta Cuccia in Procura. Ieri sera è emerso che il fascicolo alla Procura di Milano nasce in realtà da una querela per diffamazione presentata dalla stessa Mediobanca. Allegati i contenuti di alcuni articoli sulle vicende relative all'operazione Mps su Mediobanca e sul ruolo e la convergenza di interessi fra Delfin e il gruppo Caltagirone.
Ma non è l’unico risvolto delle vicende finanziarie degli ultimi mesi cui la magistratura sta rivolgendo la propria attenzione. La Procura di Milano sta indagando su un presunto concerto tra la Delfin dei Del Vecchio e il gruppo di Francesco Gaetano Caltagirone nell'acquisto di azioni Mps attraverso Banca Akros, sulla base di un esposto presentato da UniCredit (che ha tuttavia seccamente smentito la notizia come riporta il Corriere della Sera del 13 giugno). È quanto è stato confermato ieri sera all'Ansa da fonti giudiziarie, dopo un’anticipazione del sito Lettera43. Nell'inchiesta, affidata al Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, sono state effettuate acquisizioni documentali nella stessa Banca Akros, che appartiene al gruppo Bpm. —
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