Delfin: la proposta di Mediobanca non in linea con le richieste
La holding guidata da Francesco Milleri punta a un profondo rinnovamento dell'attuale board e alla nomina di un nuovo presidente al posto di Renato Pagliaro

La proposta che Mediobanca ha preparato per Delfin per arrivare a una lista unica per il nuovo cda non è in linea con le richieste, fatte ad agosto, della cassaforte degli eredi di Del Vecchio.
La holding guidata da Francesco Milleri punta a un profondo rinnovamento dell'attuale board e alla nomina di un nuovo presidente al posto di Renato Pagliaro. Alle condizioni offerte da Mediobanca - rilevano fonti finanziarie - a Delfin conviene allora presentare una propria lista e avere, alla peggio, 2 consiglieri 'liberì piuttosto che 4 legati dagli impegni chiesti da Piazzetta Cuccia.
Quattro consiglieri in Cda e un rappresentante nei comitati interni del consiglio in cambio di una serie di impegni di non belligeranza. È la proposta di Mediobanca a Delfin che ha preso forma sulla base degli orientamenti emersi giovedì dal board di Piazzetta Cuccia.
Quest'ultimo tornerà a riunirsi il 20 settembre sul bilancio 2022-2023, esaminato e diffuso a luglio, e probabilmente anche per presentare la lista del nuovo board. Il 25 settembre è poi già in programma l'assemblea del patto di consultazione, che raccoglie il 10,9% del capitale della banca mentre il 28 ottobre, come di consueto, è stata convocata l'assemblea dei soci chiamata ad approvare il bilancio e a rinnovare il cda e il collegio sindacale.
Mediobanca offre a Delfin di indicare 4 nomi sui 12 della lista che verrà presentata dal board uscente al posto dei 4 liberati dai consiglieri che hanno raggiunto il limite di età dei 75 anni previsto dallo statuto. Nel consiglio, che rimarrà composto da 15 membri, 3 (e non più 2 come nel cda attuale) saranno invece destinati alle minoranze in base al recente cambiamento dello statuto.
Gli impegni che Piazzetta Cuccia chiede alla cassaforte degli eredi di Leonardo Del Vecchio sono di non votare per altre liste, di non promuovere o votare la revoca del cda e di non aumentare le partecipazioni azionarie. La quota di Delfin è oggi pari al 19,8% quella del gruppo Caltagirone al 9,9%
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